Da diversi mesi si fa particolarmente attenzione all’identificazione di nuovi varianti del coronavirus in base alle mutazioni. Il SARS-CoV-2 è cambiato moltissime volte durante tutto il corso della pandemia, ma non tutti i ceppi sono diventati effettivamente qualcosa di cui aver paura per eventuali casi più gravi del Covid-19. Per fortuna come le varianti inglese, sudafricana e brasiliana non se ne sono viste.
Attualmente la variante che fa più paura è quella indiana anche perché presenta due mutazione sulla proteina spike, ma c’è di peggio sotto questo punto di vista. Si sta parlando di una variante tanzaniana, anche soprannominata super variante a causa della moltitudine di mutazioni del virus stesso.
Covid-19: la super variante tanzaniana
Cosa ha di specifico questa variante? Quali saranno gli effetti sul Covid-19? Per cominciare, nella variante sono state individuate 34 mutazioni diverse rispetto al ceppo originale. Di queste, ben 13 sono apparse direttamente sulla proteina spike. Al momento non è chiaro la pericolosità di tutto questo perché i casi registrati sono pochissimi. In sostanza, per capire un’ipotetica maggiore trasmissibilità o se è in grado di causare casi più gravi del Covid-19, si può solo analizzare le singole mutazioni.
Ne sono state prese due nello specifico. Una mutazione è quella definita come fuga immunitaria ovvero la E484K che permettere al virus di essere più bravo a resistere alle difese del corpo umano, come gli anticorpi. Un’altra è la P681H che dovrebbe permettere una maggiore trasmissibilità facendo diventare proprio la proteina spike più efficace. Come detto però, al momento viene difficilmente vista come un pericolo. È comparsa in un paese con praticamente zero contagi ed è passato un mese dalla sua identificazione e niente sembra essere cambiato.
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