Esiste veramente una correlazione tra Covid-19 e occhi? Ebbene si, forse ce ne sono molteplici. La prima è legata al fatto che gli occhi possono essere un bersaglio del virus e la manifestazione dell’infezione descritta è una congiuntivite virale. Oltre a questo va aggiunto che recenti studi hanno messo in luce come l’occhio possa essere una porta d’ingresso per il virus e anche una fonte di possibile contagio avendo riscontrato il virus attivo anche nelle secrezioni oculari.
La trasmissione del virus attraverso le lacrime è teoricamente possibile, ma non è ancora chiaro se possa essere considerata una via importante per la diffusione di Covid-19. Uno studio ha mostrato la presenza del Covid-19 proprio nelle secrezioni oculari di un bambino di 11 anni a stretto contatto con persone infette.
La congiuntivite da Covid-19 è una congiuntivite virale. Le caratteristiche cliniche generali della congiuntivite virale sono:
Tali caratteristiche cliniche sono comuni in tutte le infezioni congiuntivali di origine virale e non esistono attualmente segni o sintomi precisi che possano differenziare una congiuntivite da Covid-19 da congiuntiviti di altra origine virale. È quindi fondamentale fare una corretta diagnosi differenziale che nasce da una precisa anamnesi e approfondito esame obiettivo.
È importante ricordare che i pazienti con congiuntivite virale associata ai sintomi descritti dall’OMS potrebbero avere congiuntivite da Covid-19, la congiuntivite infatti potrebbe essere anche un primo sintomo. Al contrario bruciore e rossore d’occhi, isolati o associati a diversa sintomatologia, possono anche esseri segnali di un disturbo di natura allergica o di altre infezioni batteriche o virali ma non dovute al virus.
Questo è il primo rapporto sull’identificazione di Covid-19 in campioni oculari in un paziente pediatrico con sintomi ma senza segni di coinvolgimento oculare. Tuttavia, nonostante la trasmissione attraverso le lacrime sia teoricamente possibile, non è ancora chiaro se questa possa essere considerata una via importante per la diffusione del Covid-19. Questo dato estende ulteriormente lo spettro di organi colpiti dal virus e sottolinea l’importanza delle protezioni a livello oculare per gli operatori sanitari.
Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay
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