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CRISPR, il metodo per creare piante di pomodoro compatte

Nel campo della scienza è molto diffuso ultimamente il termine CRISPR. Esso consiste nell’editing del genoma, un intervento di precisione che consente la correzione mirata di una sequenza di DNA. Per effettuarlo si usano delle proteine della classe delle nucleasi, che assomigliano a delle forbici molecolari e sono capaci di tagliare il DNA nel punto desiderato. La tecnologia di editing più in voga è chiamata CRISPR/Cas9, perché generalmente utilizza la proteina Cas9, ma per brevità viene indicata solo con la prima parte della sigla, motivo per cui la metodologia viene chiamata così.

Riguardo a ciò, recentemente un team internazionale di scienziati ha utilizzato la tecnologia di modifica del genoma CRISPR-Cas9 per ristrutturare le piante di pomodoro a forma di vite in piante estremamente compatte e precoci adatte all’agricoltura urbana e persino alle missioni spaziali, come per esempio su Marte o sulla Luna.

 

Il CRISPR per creare superpomodori

Le nuove piante di pomodoro modificate dal gene non assomigliano per niente alle lunghe viti che potresti trovare crescere in un giardino o in campi agricoli. La caratteristica più notevole è il loro frutto a grappolo e compatto. Inoltre maturano rapidamente, producendo frutta matura pronta per essere raccolta in circa cinque settimane.

“Le piante di pomodoro modificate dal gene hanno una forma e una dimensione molto piccole, hanno un buon sapore, ma ovviamente tutto dipende dalle preferenze personali”, ha affermato il professor Zach Lippman, ricercatore presso il Cold Spring Harbor Laboratory e l’Howard Hughes Medical Institute.

Il professor Lippman e i suoi colleghi di Stati Uniti, Corea, Israele e Germania hanno creato le nuove piante di pomodoro mettendo a punto due geni che controllano il passaggio alla crescita riproduttiva e alle dimensioni delle piante, SELF PRUNING (SP) e SP5G.

“Quando stai giocando con la maturazione delle piante, stai giocando con l’intero sistema e quel sistema include gli zuccheri, dove sono fatti, quali sono le foglie e come sono distribuiti, che è ai frutti”, Ha detto il professor Lippman.

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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