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Crittografia Android, PC e MAC: tieni al sicuro i tuoi dati

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La crittografia è fondamentalmente una scienza che studia le metodiche utili al fine di preservare la sicurezza sui dati di un determinato sistema cui si applica. Una misura che per molti potrebbe risultare superflua ma che, contrariamente a quest’opinione comune, dovrebbe essere il primo criterio da adottare nel momento in cui ci accingiamo al primo utilizzo di un terminale, sia esso un PC equipaggiato con l’ultima versione di Windows 10, un MAC o anche un terminale mobile con a bordo Android OS.

In questa nuova guida vedremo quanto sia facile applicare delle semplici regole di sicurezza che conducono ad un cospicuo ampliamento del margine di security sui dati presenti all’interno dei nostri terminali che ben si scostano dall’utilizzo di semplici password alla mercé di qualunque hacker provetto. Bene, vediamo insieme come difendere la nostra privacy.

Crittografia, l’importanza delle chiavi di cifraturaCrittografia Android

La crittografia, da applicare tanto sui PC quanto più sui terminali mobili che possono essere facilmente sottratti dai malfattori consente un notevole aumento della nostra sicurezza sui dati in caso di furto o smarrimento del nostro dispositivo.

La situazione tipica è quella osservata in un estratto introduttivo su HowtoGeek, dove un utente si è trovato impreparato di fronte allo smarrimento del proprio device all’intero di una camera d’albergo. Una situazione non così inconsueta come molti potrebbero pensare ma che di fatto occupa una parte importante delle stime sul furto dei dati nel loro complesso.

Il problema è davvero importante specie nel caso in cui si lasci alla mercé dei ladri un grande quantitativo di dati sensibili che possono vertere sulle indicazioni di conti ed estratti bancari e piani lavorativi aziendali per il futuro così come, ad esempio, le chiavi di accesso memorizzate su browser per l’accesso a siti di e-commerce ed alle mailbox. Le conseguenze, in tal caso, sono davvero imprevedibili.crittografia Sicurezza

Una banale chiave di accesso, o ancora peggio un semplice segno grafico, per l’accesso all’account su smartphone, tablet o PC si rende quanto meno insufficiente per preservare la nostra privacy e la nostra sicurezza sui dati e sulle informazioni sensibili. La crittografia, in tal caso, garantisce il massimo livello di sicurezza possibile. Lo prova, tanto per fare un esempio, la recente disputa verificatisi tra FBI ed Apple per lo sblocco dell’iPhone 5C della strage di San Bernardino. Nella vicenda, allora, si è dovuto procedere per vie traverse scomodando metodiche di risoluzione di certo non alla portata dell’utente comune che, nei confronti di una semplice password, avrebbe potuto invece prenderne il totale controllo in breve termine dipendentemente dalla complessità della stessa.

Perciò, in sintesi, se non lo avete ancora fatto siete caldamente invitati a seguire lo sviluppo di questa guida ed abilitare la crittografia di sistema su tutti i vostri dispositivi oggi in vostro possesso compresi Convertibili 2-in-1, tablet, soluzioni Windows e/o MAC e telefono. La cosa si risolve davvero in un secondo e non sono richiesti permessi speciali o cose simili. Vediamo quindi di procedere al blinding del nostro sistema contro sistemi comuni di intrusione e malintenzionati di ogni tipo, prima che sia troppo tardi.

Crittografia Windows 10

Windows 10, sia esso su sistemi Desktop che su portatili e convertibili OEM, offre nativamente la possibilità di applicare la crittografia avanzata per impostazione predefinita. Per controllare lo stato di attivazione della funzione anche per il vostro sistema è consigliabile portarsi su Impostazioni > Sistema e quindi tappare o cliccare sulla voce Informazioni su. Da qui, se non lo si è già fatto, è possibile attivare contestualmente Drive Encryption se il vostro device lo supporta. Windows 10 crittografia

Nel malaugurato caso in cui la vostra unità non offra il supporto alle funzioni Drive Encryption non sarete in grado di ottenere le informazioni come mostrate sopra nell’immagine precedente. In tal caso, però, non serve disperare in quanto Microsoft offre la possibilità di ottenere un ulteriore livello di criptazione dati attivo a partire da Windows 7 e presente anche su Windows 8 e Windows 10 Professional. Stiamo parlando del metodo classico di crittografia BitLocker che consente di sopperire alla mancanza della prima soluzione.

Niente da fare, invece, per le ultime versioni di Windows 10 Home che nativamente non dispongono di Drive Encryption per le unità o tanto meno di sistemi di protezione BitLocker. In tal caso bisogna necessariamente fare affidamento a soluzioni di terze parti che operino il blinding disk. Ne è un esempio VeraCrypt che trovate al link indicato sotto forma di software gratuito utile per crittografare il disco di sistema e le annesse unità secondarie.Windows 10 crittografia BitLocker

Per abilitare puoi portarti su Pannello di Controllo e cliccare su Crittografia unità BitLocker op procedere ad una ricerca diretta tramite Cortana su Windows 10 utilizzando BitLocker come chiave di ricerca. La schermata che si ottiene è quella dell’immagine sopra indicata.

Da qui, si può chiaramente vedere che la crittografia per l’unita di sistema risulta disattivata essendo indicata la voce Attiva BitLocker. Allo stesso modo possiamo anche crittografare unità esterne tramite crittografia BitLocker to Go e dischi rigidi secondari o anche partizioni fisse. Di default, l’encryption disk non è abilitato su sistemi Windows 7 o 8.1 perciò, se non siete passati gratuitamente alla nuova release di Windows 10, siete invitati all’abilitazione della crittografia Windows sui vostri portatili visto che sono, di fatto, maggiormente esposti ai malintenzionati.

Leggi anche: Microsoft non permetterà di scegliere password troppo semplici

Crittografia Mac OS X

Come per Windows, anche su Mac è possibile ottenere un ulteriore layer di sicurezza per i nostri file e le nostre cartelle tramite crittografia FileVault, il sistema integrato di protezione concepito da Apple per i propri sistemi. Non risulta attiva per impostazione predefinita e tocca perciò all’utente provvedere alla sua abilitazione. Per farlo basta andare su Preferenze di Sistema e cliccare su Sicurezza e Privacy, quindi aprire la scheda FileVault.

crittografia MAC OS

Dovrete cliccare sull’icona del lucchetto visibile nell’angolo in basso a sinistra per effettuare ulteriori modifiche. Se FileVault non risulta abilitato, dovrete fare clic sul pulsante che reca la dicitura Attiva FileVault e poi seguire ulteriori richieste per avviare il processo di crittografia. Certamente un’opzione che tutti dovrebbero attivare. Fatelo, non ve ne pentirete.

Crittografia iPhone ed iPad

iPhone ed iPad offrono già di default un loro sistema integrato di sicurezza che opera il crypt dei dati ed è cosa perciò assai inconsueta verificare che il dispositivo non risulti crittografato a dovere. La via più rapida per conoscere lo stato di sicurezza del vostro dispositivo in tal senso consiste nel portarsi su Impostazioni, quindi tappare su Touch ID e codice di accesso ed infine su Modifica codice.crittografia iPhone

Se il device non risulta crittografato, allora si sta utilizzando il vecchio sistema a 4 cifre. Per passare ad un codice più forte occorrerà specificare un Access Mode a 6 cifre che si ottiene inserendo e confermando il nuovo Code dalla schermata di destinazione precedente come peraltro visibile nell’immagine sottostante:crittografia iPad

A questo punto sul vostro dispositivo dovrebbe essere correttamente protetto. Potete verificarlo scorrendo la pagina delle Impostazioni Touch ID e codice di accesso e visionando la dicitura La protezione dei dati è abilitata così come indicato nell’immagine che segue:

crittografia Apple

Come peraltro già indicato, ad ogni modo, risulta davvero inusuale trovarsi di fronte ad un device che non sia nativamente crittografato, considerando anche i progressi realizzati attraverso gli ultimi rilasci delle versioni di sistema, Quindi non preoccupatevi, visto e considerato che ogni nuovo device Apple che acquisterete può contare di default su una protezione avanzata dei dati sensibili e delle informazioni.

Crittografia Android

In ultimo esamineremo la crittografia Android che richiede comunque un intervento manuale dell’utente in ogni situazione essendo di default disabilitata dal produttore. Alcuni dispositivi di recente fattura sono in grado di arrivare già con un livello di crittografia applicato, anche se non sono poi molti. Ma non occorre disperare, considerando che attivare il sistema di protezione è davvero semplice ed alla portata di tutti.

Leggi anche: Google: in arrivo il login senza password, accessi da smartphone con doppia verifica

Ci basta andare su Impostazioni > Sicurezza per accedere al Menu relativo all’opzione di crittografia avanzata dispositivo.crittografia Android

Una volta avviato il processo di crittografia il device si prenderà del tempo per applicare le impostazioni (sino ad un’ora) e renderà illeggibile il contenuto del telefono a meno di procedere ad un reset completo ai dati di fabbrica. Si consiglia comunque di adoperare il livello di protezione avanzato su device senza permessi di Root. Nel caso in cui abbiate ottenuto il Root-Access al dispositivo Android è consigliabile, almeno momentaneamente, inibire la funzione e procedere quindi ad applicare le restrizioni di accesso ai file tramite la precedente procedura.

Assicuratevi, comunque, di disporre di un quantitativo di carica batteria pari o superiore all’80% considerando che il processo potrebbe richiedere davvero tanto tempo ed aspettatevi una sensibile diminuzione delle performance generali dei dispositivo visto che i dati devono essere costantemente decifrati dal sistema ad ogni accesso. Ad ogni modo, il calo prestazionale, non risulta evidente.Android sicurezza crittografia

Bene, siamo giunti al termine di questa nuova guida. Vi consigliamo di operare tali modifiche su ogni dispositivo in vostro possesso sia esso un PC che un dispositivo mobile portatile visto che il pericolo è sempre dietro l’angolo. Si pensi, potenzialmente parlando, all’eredità di dati che potremmo lasciare in pasto ai ladri e si traino le opportune conclusioni? Siete ancora convinti che non valga la pena attivare la crittografia?

Leggi anche: Google Project Abacus, addio login con username e password

Se avete dubbi o perplessità o volete farci sapere se vi siamo stati utili, non esitate a contattarmi mediante l’apposito box ed a esprimervi in proposito lasciandoci una vostra personale dichiarazione o l’esplicazione di un evento che, vostro malgrado, ha compromesso l’integrità e la privacy dei vostri dati. Aspettiamo un vostro riscontro, non mancate.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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