Crociera da incubo per la Oasis of The Seas, 400 persone colpite da norovirus

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Una crociera tutt’altro che rilassante ed idilliaca, quella capitata a circa 300 passeggeri della Oasis of the Seas, una delle più grandi navi del globo della compagnia armatoriale Royal Carribean. Uno dei giganti dei mari in grado di ospitare 5400 passeggeri a pieno carico e che conta più di 2100 membri dell’equipaggio. Un’epidemia di norovirus ha infatti colpito quasi 300 ospiti ed un centinaio di membri dell’equipaggio.

 

Una crociera da incubo, ma sarà rimborsata

La nave era partita da Port Canaveral in Florida, domenica scorsa, ovvero il 6 Gennaio. Al suo arrivo al porto di Falmouth in Giamaica, la nave ha dichiarato lo stato 3 di allerta per un infezione di norovirus. Ovvero un livello elevato d’allarme con un alto numero di contagiati, che prevede una serie complessa di procedure di sanitizzazione della nave e per lo sbarco dei passeggeri contagiati. Si è quindi deciso di fare rientro a Port Canaveral il prima possibile, in modo da poter far rientrare e assistere i passeggeri il prima possibile.

A causa del rientro anticipato, sono state annullate le escursioni a terra nel porto giamaicano ed è stata saltata la tappa nel porto di Cozumel. Per questo motivo e per la, non proprio piacevole, esperienza vissuta dai passeggeri, la Royal Carribean ha deciso di rimborsare a tutti gli ospiti il prezzo corrisposto per il viaggio.

Inizialmente, quando il numero dei contagiati era ancora a livelli controllabili, la decisione è stata quella di fornire le prime cure ai passeggeri direttamente a bordo. Come ha dichiarato Owen Torres, portavoce della compagnia navale: “coloro che sono affetti da una malattia di breve durata vengono curati dal team medico della nave con farmaci da banco. Nel frattempo, stiamo portando a bordo ulteriore personale medico e stiamo effettuando intense procedure sanitarie per ridurre al minimo il rischio di ulteriori problemi”.

 

Le infezioni da norovirus

I norovirus appartengono alla famiglia dei Caliciviridae, virus a singolo filamento di Rna, e rappresentano uno tra gli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica. Si tratta di virus altamente contagiosi ed i sintomi dovuti al contagio provocano vomito, diarrea e un forte mal di stomaco. Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore.

 

I commenti dei passeggeri sui social media

Durante il fermo della nave a Falmouth, i passeggeri rimasti bloccati a bordo della gigantesca nave da crociera, in attesa delle decisioni, hanno raccontato le loro esperienze sui vari social media.

Come ad esempio Alan Thomas, uno dei passeggeri, che ha scritto su Twitter: “Siamo attraccati a Falmouth, in Giamaica. Epidemia di Norovirus di livello 3. 100+ passeggeri e un membro dell’equipaggio malato. Escursione a terra annullata. In attesa di vedere se le autorità giamaicane ci hanno permesso di lasciare la nave”.

“Ogni notte c’era una relazione del capitano sulle precauzioni per la malattia”, ha detto Ian VanHasster. Uno dei figli dei VanHasster, è stato tra i primi ad ammalarsi, ed i genitori hanno raccontato la tragica scena che si sono trovati davanti al punto di primo soccorso della nave. “Poco dopo il ritorno, centinaia di persone hanno iniziato a vomitare. A quel punto la struttura medica era piena di persone che vomitavano per tutto il pavimento, non era un posto dove stare.”

I VanHaasters, come molti altri passeggeri della nave, hanno però elogiato la rapida risposta dell’equipaggio nel bel mezzo dell’epidemia. “Camminavano lungo i corridoi, disinfettando ogni cosa, non appena le persone la usavano o toccavano”, ha detto Ian VanHaaster.

Una volta sbarcati i passeggeri inoltre, si è dato il via alle procedure di disinfezione previste dal codice d’allarme di livello 3. I membri dell’equipaggio infatti, dotati di tute e maschere protettive, hanno disinfettato ogni superficie della nave.

Valeria Magliani
Valeria Magliani
Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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