I produttori di integratori hanno pubblicizzato la curcumina, il composto attivo nella radice di curcuma, può aiutare con la nostra salute. Molto spesso viene pubblicizzato come un ottimo antinfiammatorio che agisce come antidolorifico e aiutante del cuore. Può ridurre l’infiammazione cronica che può aumentare il dolore e il rischio di affaticamento, malattie cardiache e sindrome dell’intestino irritabile.
Tuttavia questo sarà tutto vero? I dati sulla curcumina non sono i più solidi, ma ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Gli studi dimostrano che la curcumina riduce l’infiammazione correlata a IBS, affaticamento muscolare, diabete di tipo 2 e malattie cardiache. Una revisione del 2021 ha rilevato che l’integrazione di curcumina ha aiutato le persone con malattie infiammatorie, in particolare se utilizzata con altre terapie farmacologiche. Tuttavia prendere una pillola di tanto in tanto non farà alcuna differenza. Sta a noi assumere regolarmente e diligentemente il supplemento.
Se siamo persone che riescono a mantenere le sane abitudini e attenersi a ciò può far si che un integratore di curcumina può davvero fare la differenza per noi. se soffriamo di affaticamento cronico e/o dolore, IBS, problemi cardiaci o diabete, ci sono buone probabilità che la curcumina possa aiutarci, anche se vorremmo parlare con il medico prima di prenderla. La curcumina può interferire con l’assorbimento del ferro, soprattutto se stiamo assumendo anticoagulanti. Ovviamente bisogna comunque stare attenti a quale tipologia di integratori.
Dal punto di vista nutrizionale, la curcuma è molto calorica considerando che 100 g apportano circa 350 kcal. E’ composta prevalentemente da carboidrati (70%) e in minima parte da lipidi e proteine. Nonostante siano molte le calorie che apporta, la curcuma può essere inserita anche in un regime alimentare ipocalorico data la contenuta quantità di spezia usata negli alimenti. La curcumina è un potente antiossidante: è in grado di attivare diverse proteine antiossidanti attraverso la via Nrf2. La via Nrf2 è un sistema di difesa cellulare che si attiva in presenza di stress ossidativo, inducendo l’espressione di proteine ad azione antiossidante. La curcumina è in grado di potenziare questo sistema e quindi è molto utile nella prevenzione e trattamento delle patologie caratterizzate da stress ossidativo.
Secondo un recente studio del 2019, la curcumina assunta per via orale, una volta raggiunto l’intestino, viene trasformata dai microbi che lo popolano in una serie di metaboliti molto più attivi della curcumina stessa. Questi metaboliti sembrerebbero avere un ruolo neuro protettivo. La tetraidrocurcumina è il derivato più studiato nella neuro protezione: sembrerebbe ridurre lo stress ossidativo e i processi di apoptosi nei neuroni, riduce la neuro infiammazione e migliora la funzione neuro comportamentale. Inoltre può prevenire la neuro degenerazione tipica della malattia di Parkinson.
Sulla base degli studi condotti, l’FDA ha riconosciuto la curcumina come sostanza sicura e non pericolosa per l’uomo fino alla dose di 8000 mg. Tuttavia, bisogna fare attenzione ad assumere integratori a base di curcumina contemporaneamente ad altri farmaci in quanto potrebbe andare ad interferire con il loro metabolismo, aumentandone o diminuendone gli effetti.
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