I dischi a stato solito (SSD) hanno molti vantaggi rispetto ai convenzionali dischi rigidi. Consumano meno energia, sono di grandezza superiore, sono più costosi in assoluto anche se il divario negli ultimi anni è diminuito notevolmente. Esiste comunque un aspetto negativo, quello inerente alla conservazione dei dati a lungo termine, un vero e proprio problema.
Durante una recente presentazione tenuta da Alvin Cox, Senior Staff Engineer presso Seagate Technology, sul sito di JEDEC viene dimostrato quanto sia l’effettivo divario fra le unità SSD enterprise e quelle client. Se si mantiene un SSD client ad una temperatura di 25°C o se questo è stato in funzione a 40°C in fase di scrittura, questo riuscirà a conservare integramente i dati in memoria fino a 2 anni (105 settimane). Se invece si tiene la temperatura a 30°C, il disco sarà in grado di mantenere i dati per un intero anno.
Il discorso per gli SSD di tipo enterprise è diverso, e in peggio. Se si mantiene un disco a 25°C quando è rimasto in funzione a 40°C in fase di scrittura, la capacità di conservazione dei dati è di appena 5 mesi (20 settimane). In casi peggiori, come potrebbe essere una elevata temperatura, è molto probabile che i dati su questo disco inizino a rovinarsi nel giro di appena una settimana.
Per quanto vantaggiosi, dunque, questo tipo di dischi non sono l’ideale per eseguire un backup salvando dati importanti e quindi tenendo nel cassetto il disco per un lungo periodo e, dopo questo, sperare di trovare tutti i contenuti salvati conservati in perfetto stato. Nonostante nessuno avesse pensato ad una situazione simile, i dati pubblicati chiariscono meglio questo aspetto, in modo da capire al meglio la tecnologia e i suoi limiti.
E’ da notare che il raggio della temperatura perché un SSD conservi al meglio i dati, per i dischi rigidi normali è nettamente minore. Un hard disk normalmente può sopportare dai 40°C sotto zero ad un massimo di 70°C. Le temperature, invece, per un SSD soprattutto se di tipo enterprise, hanno un range diverso. Evitate di trasportarlo durante una giornata estiva particolarmente calda, perché potreste rischiare di surriscaldare inutilmente il disco e rovinarlo in modo irreparabile.
Secondo quanto asserito da Kore Logic sul proprio blog, in alcune parti del mondo esistono alcune leggi in cui viene stabilito che dati di una certa importanza devono essere archiviati in predeterminati periodi di tempo, ed essere disponibili in caso di questioni legali e di indagini. Sappiate dunque che salvare un backup in un disco a stato solido, non è esattamente la migliore idea da attuare.