Demenza: scoperto uno spray nasale per curare l’Alzheimer

Date:

Share post:

Grazia al riposizionamento dei farmaci un team di scienziati ha creato una combinazione di due farmaci, il rifampicina e resveratrolo, attraverso uno spray nasale in grado di curare il morbo d’Alzheimer e migliorare la funzione cognitiva. Inoltre è in grado di ridurre gli effetti negativi sul fegato. Si pensa che la demenza si verifichi quando le proteine ​ si accumulano nel cervello e formano oligomeri.

Uno studio precedente aveva già dimostrato che l’antibiotico rifampicina rimuove gli oligomeri dal cervello e migliora la funzione cognitiva. Il resveratrolo è un antiossidante naturale nelle piante, viene utilizzato come integratore in Europa e negli Stati Uniti. Grazie alla combinazione di questi due farmaci il team ha somministrato uno spray per via nasale per cinque giorni a settimana a pazienti con Alzheimer e funzione cognitiva compromessa.

 

Alzheimer, uno spray nasale potrebbe aiutare a combattere la demenza

Lo studio ha suggerito che questa combinazione ha migliorato in modo significativo la funzione cognitiva, ha inibito l’accumulo di oligomeri e ripristinato i livelli di sinaptofisina. Inoltre, nell’ippocampo sono stati osservati livelli aumentati di espressione del fattore neurotrofico derivato dal cervello, che non è stato osservato con la sola rifampicina. Questa nuova combinazione a dose fissa è superiore alla sola rifampicina in termini di efficacia e sicurezza.

Il numero di pazienti con demenza è in continuo aumento e si prevede il raddoppio ogni 20 anni. Al momento non esiste una cura per questa condizione e studi recenti hanno dimostrato che i primi sintomi compaiono circa 20 anni prima della malattia vera e propria. Inoltre la somministrazione nasale di una combinazione a dose fissa di rifampicina e resveratrolo aumenterebbe la trasferibilità del farmaco al cervello e migliorerebbe ulteriormente sia la sicurezza che gli effetti medicinali.

Indagando nuovi scopi terapeutici con i farmaci esistenti in un processo chiamato riposizionamento dei farmaci, il team di ricerca spera di diagnosticare e prevenire la demenza prima che i neuroni inizino a morire e bloccarla definitivamente.

Foto di Thorsten Frenzel da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

Related articles

WhatsApp: come aggiungere musica negli aggiornamenti di stato

WhatsApp continua a lavorare per portare in campo funzioni interessanti. In queste ore, Meta ha rilasciato l'ultima beta...

I ricordi alimentari causano eccesso di cibo e obesità

L’alimentazione non è solo una risposta a un bisogno fisico, ma un atto profondamente radicato nella mente e...

Islanda: 10 Curiosità sul Paese Più Fiducioso e Accessibile al Mondo

L’Islanda, con i suoi paesaggi mozzafiato e una cultura unica, offre molto più di natura incontaminata. È un...

Parkinson e problemi uditivi: un legame da esplorare per la diagnosi precoce

La perdita dell'udito è un problema che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, spesso considerato una...