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Difesa missilistica ipersonica: potrebbe dipendere dai satelliti a bassa orbita

Il razzo Antares, che verrà lanciato a breve per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale, trasporterà un sensore con fotocamera con un compito di difesa missilistica. Ciò potrebbe aiutare a rilevare più velocemente i missili ipersonici e a difendersi con maggior facilità. Il prototipo è stato sviluppato per vedere come i satelliti a bassa orbita possano essere utilizzati in questo rilevamento.

I livelli di tracciamento sono di solito eseguiti su orbite più alte, come quella geostazionaria, con satelliti più grandi e a lunga durata. I satelliti geostazionari operano a un’altitudine di 35.000 chilometri dalla superficie terrestre, il che rende più difficile distinguere rapidamente le deboli firme a infrarossi dei missili ipersonici contro tutto il rumore infrarosso, o disturbo, generato dalla Terra.

 

Difesa missilistica, i satelliti in orbita terrestre bassa può influenzarla

Un satellite in orbita più bassa opera a circa 1.000 km e dà una speranza sulla capacità di rilevamento. Quando viene identificato un  obiettivo di interesse, le immagini raccolte devono essere sottoposte a un processo di decluttering per perfezionare quella firma oscura. Gli scienziati hanno lavorato al meglio per avere una rete di satelliti in orbita terrestre bassa in grado di accelerare questo rilevamento.

Per individuare rapidamente la firma termica di un missile ipersonico, devono conoscere le firme esistenti dell’atmosfera, delle nuvole, della terra e dell’acqua mentre appaiono in quell’orbita terrestre bassa. Al momento ancora non si hanno questi dati empirici. Il prototipo sarà montato su un pannello sulla navicella spaziale Cygnus in sella al lancio del razzo Antares e, una volta in orbita, inizierà a raccogliere dati di imaging a infrarossi a onde corte e medie.

Cosi potremmo cercare di capire che aspetto hanno l’atmosfera, le nuvole, la superficie terrestre, la terra e l’oceano in varie ore del giorno e della notte, da questo tipo di sensore in un’orbita terrestre bassa. Sarà anche utilizzato per definire meglio la capacità di cui avrà bisogno la futura rete satellitare di tracciamento dell’orbita terrestre bassa. Questi veicoli spaziali dimostreranno la sensibilità per controllare la qualità delle prestazioni del servizio necessarie per supportare l’ipersonico.

Ph. Credit: Wikipedia

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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