Due nuovi trattamenti clinici per il terribile virus Ebola, che in questi mesi sta flagellando l’Africa centrale, possono rendere la malattia non solo curabile, ma anche prevenibile con un’adeguata terapia, hanno riferito i ricercatori impegnati nello studio di quattro farmaci; essi hanno scoperto che due trattamenti chiamati “REGN-EB3” e “mAb114” sono risultati efficaci, limitando il tasso di mortalità della malattia.
I nuovi trattamenti possono ridurre drasticamente il tasso di mortalità per i malati di Ebola
Mentre i ricercatori hanno già sviluppato un vaccino sperimentale per impedire alle persone di contrarre il virus, i due nuovi trattamenti aumentano notevolmente i tassi di sopravvivenza dei soggetti che lo hanno già contratto. Un team coordinato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, composto dall’Institut National de Recherche Biomedicale, dal Ministero della Salute della Repubblica Democratica del Congo e da tre organizzazioni umanitarie, ha iniziato a condurre esperimenti nel novembre 2018.
Lo studio è stato condotto in regioni della Repubblica Democratica del Congo che hanno dovuto fare i conti con l’epidemia di Ebola più grave della storia della nazione e che ha causato quasi 1.900 vittime. Ai pazienti è stato somministrato un farmaco antivirale chiamato “remdesivir“. Due dei trattamenti, il RegNN-EB3 di Regeneron e il mAb114 del National Institute of Allergy and Disease’s Disease (NIAID) degli Stati Uniti, si sono dimostrati così efficaci che i ricercatori hanno interrotto il processo di sperimentazione.
L’Africa centrale potrebbe perciò trarre un sospiro di sollievo
Il “cocktail di anticorpi” prodotto dalla Regeneron Pharmaceuticals ha avuto il maggiore impatto sulla riduzione dei tassi di mortalità, riducendoli fino al 29 percento, mentre l’anticorpo di NIAID, chiamato mAb114, aveva un tasso di mortalità del 34 percento. I risultati sono stati più sorprendenti per i pazienti che hanno ricevuto trattamenti subito dopo essersi ammalati, quando le loro cariche virali erano ancora basse: i tassi di mortalità sono scesi all’11% con mAb114 e solo al 6% con il farmaco di Regeneron.
Ulteriori studi valuteranno ora se REGN-EB3 o mAb114 siano più efficaci, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità che afferma nei centri di trattamento allestiti nelle zone epidemiche ora verranno somministrati solo i due farmaci più efficaci. “Una cosa è certa: queste due terapie sono nettamente più efficaci delle altre due“, ha detto Anthony Fauci, direttore del National Institutes of Health.