Sappiamo tutti chi è Elon Musk e quali sono i suoi programmi per il futuro in merito di esplorazione spaziale. Con l’introduzione dei razzi Falcon 9 ha cambiato (e sta ancora cambiando) le strategie di esplorazione dello spazio per il futuro, avendo ideato una tipologia di razzi a propulsione e ad atterraggio verticale, proprio come un elicottero. Elon Musk però da tempo stava programmando una missione spaziale su Marte dal nome in codice Red Dragon, e purtroppo il multimiliardario ha deciso di annullare la missione per una serie di problemi che si sono verificati durante la fase preparatoria.
La capsula Red Dragon ed il problema in fase di atterraggio
Elon Musk ha confermato l’indiscrezione degli ultimi tempi, vale a dire che la capsula Dragon 2 che sarebbe dovuta partire nella missione Red Dragon non sarebbe più rientrata sulla Terra, non sfruttando i motori SuperDraco che sono stati progettati appositamente per la partenza. La scelta di annullare la missione si è resa necessaria quando gli ingegneri di SpaceX sono stati costretti ad eliminare le gambe di atterraggio, che sono situate al di fuori dello scudo termico protettivo del razzo. La scelta di eliminare le gambe è stata derivata dalla difficoltà di ottenere la certificazione di sicurezza della NASA in quanto si sarebbe potuta intaccare la superficie della capsula resistente a temperature estreme durante la fase di rientro dallo spazio alla Terra.
Eliminando le gambe, i propulsori SuperDraco non avrebbero assicurato una sufficiente frenata per garantire sicurezza e comfort dell’equipaggio umano al momento del contatto al suolo terrestre e marziano, caratteristica peculiare invece dei razzi falcon 9 utilizzati da SpaceX durante le normali missioni di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale. I motori SuperDraco potrebbero comunque essere riutilizzati per altri scopi futuri, sebbene la NASA abbia espresso delle perplessità in merito alla strategia di Musk di utilizzare la tecnica del rientro propulso per le missioni con equipaggio umano, ma quella dello splashdown, usata fino ad ora da tutte le altre compagnie spaziali.
Ancora tutto non è deciso, ci sono nuovi piani per Marte
L’improvviso dietrofront di Musk e di SpaceX sulla missione Red Dragon hanno comportato una rapida analisi delle alternative possibili per non dover essere costretti ad annullare del tutto una missione che si stava pianificando da mesi. Musk però ha detto chiaro e tondo che la missione Red Dragon non è qualcosa su cui puntare da qui in futuro, sospendendo quasi del tutto gli aspetti progettuali, definendo Red Dragon come una missione per il quale non si possono più dedicare troppe risorse e tempo. Per il momento possiamo solo che aspettare, per una missione su Marte organizzata da Space X c’è ancora molto tempo.