Il CEO di Tesla Elon Musk ha minacciato di portar via tutta la linea di produzione delle sue auto elettriche dalla California dopo che le autorità locali gli hanno impedito di riprendere la produzione, adducendo come causa la drammatica emergenza sanitaria di coronavirus. “Francamente, questa è l’ultima goccia. Tesla trasferirà immediatamente il suo quartier generale e i suoi programmi futuri in Texas oppure in Nevada“, ha dichiarato tramite un post su Twitter lo stesso Musk.
Riferendosi alla situazione che ha causato l’interruzione della produzione delle auto, Musk ha affermato: “Se decideremo di mantenere operativo lo stabilimento produttivo di Fremont dipenderà soltanto da come sarà trattata Tesla in futuro“. I vertici di Tesla avevano sperato di riaprire lo stabilimento in California all’inizio di maggio, ma questo è stato prontamente impedito dalle autorità locali. Musk ha parlato poi della situazione produttiva dell’azienda negli stabilimenti in Cina, dove la produzione è ripresa dopo che l’epidemia di coronavirus nel paese è tornata sotto controllo.
Elon Musk si è detto stanco delle restrizioni dovute al coronavirus, che stanno impedendo la produzione negli stabilimenti Tesla californiani
“Tesla sa molto bene cosa fare per garantire la sicurezza delle filiere, soprattutto grazie all’esperienza delle fabbriche Tesla in Cina, diversamente da un funzionario assunto contratto interinale (non selezionato)“, ha twittato, riferendosi ad un ufficiale sanitario locale. Gli stizziti tweet del giovane filantropo, che ha di recente annunciato la nascita di suo figlio con la musicista Grimes all’inizio di questa settimana, ha minacciato di denunciare immediatamente la contea di Alameda, dove si trova la fabbrica, accusando le sue autorità di essere “irrazionali e distaccate dalla realtà”.
Insomma, sembra che Elon Musk stia attraversando un momento molto particolare, dove gli alti e bassi la fanno davvero da padrone. Aveva inoltre fatto notizia poco più di una settimana fa con un altro tweet, in cui aveva dichiarato che le azioni di Tesla erano state sopravvalutate, facendo precipitare le azioni della casa automobilistica di oltre il 10%. Diversi giorni prima aveva poi fatto alcune dichiarazioni particolarmente pesanti, definendo le restrizioni rese necessarie dall’emergenza coronavirus “fasciste“.