Un nuovo studio rivela che l’evaporazione dell’acqua potrebbe essere un elemento fondamentale per la diffusione delle energie rinnovabili. I ricercatori hanno infatti scoperto che laghi e corsi d’acqua degli Stati Uniti sarebbero in grado di generare 325 gigawatt di potenza, equivalenti a circa il 70% del fabbisogno nazionale.
I risultati dello studio, pubblicati su Nature Communications lo scorso 26 settembre, potrebbero rappresentare un punto di svolta per quanto riguarda le energie rinnovabili nel Nord America, entro la fine dell’anno Google ha promesso di impiegare il 100% di rinnovabili, ma serve ovviamente un chiaro impegno delle autorità per tradurre i dati in un nuovo piano energetico.
I ricercatori della Columbia University, guidati da Ozgur Sahin, considerano ovviamente l’utilizzo di vento, energia solare e altre energie rinnovabili già largamente utilizzate, ma l’evaporazione dell’acqua potrebbe essere ugualmente potente. Lo studio suggerisce come questo tipo di energia potrebbe avere un fortissimo impatto.
Si tratta infatti di una fonte meno soggetta alle condizioni atmosferiche rispetto alle altre, i ricercatori hanno però fatto presente come non possa essere utilizzata l’acqua di qualsiasi lago per non intaccare le risorse idriche. Tra i lati positivi bisogna considerare la possibilità di sfruttare l’evaporazione quando richiesto.
Una sorta di “batteria naturale”, come la definisce Ahmet-Hamdi Cavusoglu della Columbia, un processo naturale perfettamente in linea con qui equilibri del nostro pianeta. Ovviamente, il calore è elemento fondamentale per far sì che questo processo si realizzi.
Nel 2015 è stato sviluppato un “motore ad evaporazione”, questa tecnologia potrebbe essere presto utilizzata nei laghi statunitensi per testarne il funzionamento.