ESA: immortalato il Sole in una foto con la più alta risoluzione di sempre

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L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha realizzato la foto con la risoluzione più alta mai scattata del Sole che include il suo disco completo, l’atmosfera esterna e la corona. La foto è stata scattata il 7 marzo dall’Extreme Ultraviolet Imager (EUI) ed è un mosaico di 25 immagini che sono state combinate insieme per creare una foto di 9.148 x 9112 pixel, rendendola la foto con la più alta risoluzione di sempre. “Per fare un confronto, questa immagine ha una risoluzione dieci volte migliore di quella che può visualizzare uno schermo TV 4K”, afferma l’ESA.

La foto è stata catturata dallo strumento a più alta risoluzione dell’EUI ed è stata scattata a una lunghezza d’onda di 17 nanometri, che si trova nella regione ultravioletta estrema dello spettro elettromagnetico. Mostra l’atmosfera superiore del Sole, nota anche come corona, che ha una temperatura di circa un milione di gradi Celsius. L’ESA afferma che il telescopio dell’EUI scatta foto con una risoluzione spaziale così elevata che ci sono volute 25 singole foto per coprire l’intero Sole. “Prese una dopo l’altra, l’immagine completa è stata catturata in un periodo di più di quattro ore perché ogni riquadro impiega circa 10 minuti, compreso il tempo necessario per il veicolo spaziale per puntare da un segmento all’altro”, ha spiegato l’ESA.

 

Il Solar Orbiter e i suoi scatti ad alta risoluzione, un importante traguardo per la scienza

L’ESA sottolinea che alla posizione delle ore 2 (che è vicino all’immagine della Terra nella foto) così come alla posizione delle ore 8 ai bordi del Sole, si possono vedere quelli che chiama “filamenti scuri” sporgendo dalla superficie. Queste aree sono soggette a eruzioni, il che invia enormi quantità di gas coronale nello spazio e crea tempeste di “tempo spaziale”. Oltre alla foto a infrarossi ad alta risoluzione, il Solar Orbiter dell’ESA ha anche catturato le letture della temperatura utilizzando lo strumento SPICE (Spettral Imaging of the Coronal Environment). Questo strumento acquisisce più immagini contemporaneamente a diverse lunghezze d’onda che corrispondono ai diversi strati della bassa atmosfera del Sole.

I diversi colori rivelano temperature diverse: il viola corrisponde all’idrogeno gassoso a una temperatura di 10.000 gradi Celsius, il blu al carbonio a 32.000 gradi Celsius, il verde all’ossigeno a 320.000 gradi Celsius e il giallo al neon a 630.000 gradi Celsius. “Ciò consentirà ai fisici solari di tracciare le eruzioni straordinariamente potenti che hanno luogo nella corona attraverso gli strati atmosferici inferiori”, afferma l’ESA, spiegando perché queste immagini sono importanti. “Consentirà loro anche di studiare una delle osservazioni più sconcertanti sul Sole: come la temperatura sta aumentando attraverso gli strati atmosferici ascendenti”.

Proprio come nel caso dell’EUI, le immagini SPICE sono costituite da un mosaico di 25 singole scansioni e queste rappresentano le migliori immagini del Sole scattate alla lunghezza d’onda beta di Lyman della luce ultravioletta emessa dall’idrogeno gassoso. Il Solar Orbiter scatterà più immagini nei prossimi anni mentre vola ripetutamente più vicino al Sole in un’orbita più stretta.

Ph. Credit: ESA

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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