Tra animali e vegetali, al mondo ci sono circa un milione di specie a rischio di estinzione e la metà di queste sono insetti. Per quanto molti di questi vengono ritenuti fastidiosi e ripugnanti, sono fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi. La perdita di tutte queste specie porterebbe a scenari devastanti per la natura e quindi anche per l’uomo. Ovviamente la colpa principale è dell’uomo. Distruzione degli ecosistemi e cambiamento climatico le cause principali.
Un esempio spesso usato per sottolineare l’importanza degli insetti è quello delle api. Non sono però gli unici insetti impollinatori, ce ne sono altri e anche questi sono a rischio di estinzione. Molti specie sono alla base della dieta umana e altri sono collegati a un guadagno economico non da poco. Uno studio negli Stati Uniti ha quantificato in 57 miliardi di dollari l’anno sono merito alcuni di essi. A livello globale, le colture che richiedono l’impollinazione hanno un valore compreso tra i 235 e i 577 miliardi di dollari l’anno.
Gli insetti e l’uomo
Le parole degli autori dello studio: “Il numero di specie di insetti minacciate ed estinte è tristemente sottovalutato perché così tante sono rare o non descritte. La metà delle specie indigene di piante e vertebrati si trova esclusivamente in circa tre dozzine di hotspot sulla biodiversità che coprono il 2,5% della superficie terrestre. Questi hotspot ospitano probabilmente una percentuale simile di specie di insetti endemici.”
Già in passato gli scienziati hanno avvertito sul rischio che l’uomo sta correndo. Un secondo avvertimento è stato rilasciato nel 2017. Un documento sottoscritto da oltre 15.000 esperti che sottolineano come la natura va preservata per il nostro bene.