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Facebook: news a pagamento anche in Italia entro fine anno

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Facebook rappresenta una piattaforma in perenne evoluzione. Lo scopo del team di analisi e sviluppo capitanato da Mark Zuckerberg si sta rendendo ultimamente protagonista di una serie di cambiamenti importanti che abbracciano scenari di utilizzo molto diversificati.

Si è passati dalle novità inerenti la realizzazione di un cross-access Facebook – Whatsapp alle nuove piattaforme di inserzione sino ai progetti circa la creazione di un complesso ponte di collegamento tra gli Stati Uniti d’America e la Spagna tramite la posa di un cavo sottomarino a fibre ottiche.

Ad ogni modo, sappiamo che la società di Menlo Park opera in contesti ben più ampi che spaziano da complessi progetti volti ad ottimizzare l’accessibilità alle funzionalità social sino all’informazione e, in relazione a questo ultimo contesto, pare chiara la decisione di voler procedere definitivamente alla realizzazione di un nuovo circuito Premium in abbonamento per l’accesso alle notizie legate al servizio Instant Articles su smartphone.

Si tratta di un sistema del quale Facebook aveva dato un primo assaggio in anteprima assoluta nel mese di Luglio 2017 e che si concretizza ora nella possibilità di offrire agli editor un nuovo strumento per monetizzare contenuti, articoli e notizie specificatamente ottimizzate per una visualizzazione in ambiente smartphone, dove si potrà di certo apprezzare la maggior reattività di accesso ai contenuti ed una leggibilità ulteriormente migliorata rispetto al passato.Facebook News Premium

Nel corso di un recente incontro il Direttore dei News Product di Facebook,  Alex Hardima, si è esposto rilasciando una sua breve e personale dichiarazione, in cui si riporta che:

“A breve daremo il via una sperimentazione con dieci editori internazionali tra cui uno in Italia. Se i test andranno bene saremo pronti a offrire questa possibiltà a tutti gli editori. La novità rispetto a quanto annunciato ad inizio Luglio consisterà nel fatto che il 100% dei ricavi andrà direttamente nelle tasche degli editori”

Un annuncio sul quale il Direttore del News Product si è più volte pronunciato, anche in sede di intervista diretta al New York Times, a riprova del fatto che questo nuovo approccio si renderà definitivo e determinante per gli editor, i quali non dovranno versare alcuna percentuale alla piattaforma per la pubblicazione delle proprie opere.

Nello specifico, Facebook fornirà il lasciapassare per due potenziali modelli di pagamento oggi in test. Il primo consentirà la lettura gratuita di un certo numero di articoli con successivo scatto del circuito di richiesta del pagamento. Il secondo, invece, corrisponderà alla cosiddetta modalità “Freemium”, in base alla quale sarà data libertà agli editori di decidere quali contenuti possano essere offerti a titolo gratuito e quali no.Facebook News a pagamento

La direzione Facebook, in una sua nota ufficiale, riporta un’anticipazione statistica sull’incidenza di market share dovuta all’introduzione degli Instant Articles. In particolare, si è reso noto che attraverso il nuovo sistema gli editor possano garantirsi verosimilmente un volume d’entrata pari ad oltre 1 milione di dollari al giorno.

“Una delle cose che gli editori di giornali digitali ci hanno chiesto è di attivare un paywall in Facebook. E noi lo stiamo facendo: stiamo lanciando un prodotto a sottoscrizione”

Sulle orme di quanto appreso dall’esperienza Google Digital News Initiative pare quindi che Facebook sia sia attivata per un nuovo modo di “vendere la notizia”, in sostituzione ad un settore tradizionale che negli ultimi anni ha visto un drastico calo delle preferenze a vantaggio di contenuti digitali gratuiti e sempre accessibili.

Da una stima statistica condotta dall’agenzia eMarketer è stato registrato che nel solo anno 2016 Google e Facebook siano riuscite ad accaparrarsi da sole il 60% della spesa pubblicitaria sul web.

Qualcosa nel nostro mondo digitale delle notizie sta certamente cambiando. Scopriremo a breve l’evolversi della questione. Seguiteci all’interno delle nostre pagine e dei nostri canali per ulteriori approfondimenti e non dimenticate di esprimere qui tutte le vostre personali considerazioni in relazione all’argomento.

FONTE

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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