La FIAT 126 era stata lanciata nel 1972 come erede della leggendaria 500. Tuttavia come tutte le piccole Fiat, la 126 è riuscita a guadagnarsi comunque una fetta di storia nel cuore degli appassionati essendo l’ultima vettura con il motore posteriore prodotta dal marchio torinese.
Una city-car un po’ dimenticata dalla storia, che ha ispirato la fantasia di MA-DE, uno studio di design di Como affollato di giovani, creato nel 2015. Malgrado la giovane età e le contaminazioni di decenni di design e culture multimediali, il frutto dei loro sforzi è una reinterpretazione di un classico intramontabile come la vettura Fiat, aggiornata al secolo e allo stile attuale ovviamente elettrica a emissioni zero.
FIAT 126 Vision, un prototipo che riporta in auge un’icona storica della casa automobilistica, ma elettrica
La Fiat 126 Vision ripropone il motore posteriore, nasce per ospitare quattro persone, decisamente più comode rispetto all’originale, grazie a misure più generose che nulla tolgono all’effetto finale.“In questo concept la Fiat 126 non perde la sua identità, ma anzi si rafforza” , ha detto Della Vecchia. “Abbiamo deciso di preservare, adottando una nuova interpretazione, la sagoma e alcuni elementi stilistici inconfondibili, come il tetto rastremato nella parte posteriore e i fari squadrati dominati dalla linea del carattere che circonda il veicolo”.
Un prototipo che non dimentica decenni di storia e il passato, ma evidenzia e non nasconde il presente; le maniglie delle portiere a scomparsa e i cerchi in lega, dettagli che la 126 originale non poteva immaginare, non mancano sulla nuova versione. Ricordiamo che per ora è solo un progetto astratto e molti appassionati vorrebbero vederla sfrecciare sulle nostre strade.
La 126 originale, lunga tre metri e cinque centimetri, era nata ispirandosi al City Taxi, sorta di visione urbana futuristica di Pio Manzù, padre della 127, un’altra leggenda marchiata Fiat. Come la 500 era una compatta 4 posti e 2 porte che però adottava un primordiale sistema di sicurezza rappresentato da zone ad assorbimento degli urti. Prodotta fra il 1972 ed il 2000, e venduta in 4milioni e 600mila esemplari.
Ph. Credit: MA-DE Studio