Un ricerca portata avanti su fiumi del nostro continente ha rilevato qualcosa di sconvolgente, per quanto forse già risaputo. Dei ricercatori hanno esaminato le acque di ben 29 corsi d’acqua principali in 10 paesi e molti di questi hanno presentato tracce di sostanze chimiche, dai pesticidi a medicinali veterinari; la particolarità è che diverse di queste sostanze sono attualmente illegali mentre le altre hanno superato il limite soglia imposto dall’Unione Europea.
Parlando di numeri, sono stati trovati appunto 24 pesticidi considerati non autorizzati, 21 farmaci veterinari e oltre 100 pesticidi di altra natura tra fungicidi e insetticidi; solamente 70 di questi sono stati trovati in un canale belga che è risultato essere quello più inquinato a livello di contaminazione. Ovviamente questo è un rischio sia per l’uomo sia per la fauna che dipende da queste vie d’acqua.
Un problema europeo
Per quanto riguarda le sostanze illegale è difficile stabilire se siano state usate prima del divieto o se successivamente. Tra questi c’è il carbendazim ovvero un fungicida chimico che è stato vietato da non molto, ma è stato trovato in 93% dei campioni analizzati. Questo tipo di sostanze sono comunque meno della metà insieme agli insetticidi mentre il resto sono considerati erbicidi. Tornando ai farmaci veterinari invece sono quasi tutti antibiotici ed è facile ipotizzare perché siano finiti nei corsi d’acqua.
Ecco una dichiarazione del co-autore dello studio, Paul Johnston dell’Università di Exeter: “Questo non è un caso di noi contro agricoltori o compagnie idriche. Gli agricoltori non vogliono inquinare i fiumi, e le compagnie idriche non vogliono dover rimuovere tutto questo inquinamento a valle, quindi dobbiamo lavorare per ridurre la dipendenza dai pesticidi e dai farmaci veterinari attraverso un’agricoltura più sostenibile.”