Fumare fa male e fin qui nessuno può controbattere tale verità assodata da prove scientifiche e meno scientifiche. Anche il fumo passivo, quello cosiddetto di seconda mano, fa male e per ovvie ragioni anche in minore gravità rispetto a quello diretto. Ne esiste anche terzo tipo però ovvero quello di terza mano che consiste nelle particelle di tabacco che si depositano sulle superfici.
Per la natura di queste particelle, gli studi in merito sono molto pochi anche perché difficilmente si vedono come un danno per la salute. Delle ricerche hanno messo in luce come le suddette finiscono per attaccarsi soprattutto ai vestiti anche per anni ed è stato visto come hanno la capacità di danneggiare la pelle, o perlomeno sono in grado di sollecitare i biomarcatori associati all’infiammazione.
Fumare: le particelle disperse
Le parole dei ricercatori: “Le nostre esposizioni al fumo di terza mano sono state brevi, non hanno causato irritazione alla pelle ed è improbabile che inducano malattie della pelle, tuttavia i marcatori associati all’attivazione allo stadio iniziale di dermatite da contatto, psoriasi e altre condizioni della pelle erano elevati. C’è una generale mancanza di conoscenza delle risposte della salute umana all’esposizione al fumo di terza mano. Se acquisti un’auto usata in precedenza di proprietà di un fumatore, ti metti a rischio per la salute. Se vai in un casinò che consente di fumare, stai esponendo la tua pelle al fumo passivo. Lo stesso vale per stare in un camera d’albergo precedentemente occupata da un fumatore.”
Al momento si tratta di un piccolo studio che però apre nuove strade ad altre ricerche in merito. Di fatto la pelle non è di certo vista come un possibile danno a causa del vizio di fumare.