Nel corso di questi ultimi mesi sono stati fondamentalmente due gli argomenti che hanno occupato il focus principale delle vicende Samsung Electronics, ovvero sia il Galaxy Note 7 e quello che si preannuncia essere il futuro flasghip killer della serie S, Galaxy S8.
Tra i due dispositivi, ora, pare esserci un filo logico che li lega per quanto concerne l’adozione dei supporti del comparto batterie. Di fatto, a seguito del flop Note 7 avutosi con l’iniziale timore di supporti energetici fuori specifica provenienti dalla divisione interna Samsung SDI Batteries si è deciso, per Note 7, si adottare batterie di produttori esterni come ATL China che, nonostante tutto, non hanno contribuito a migliorare la situazione.
A seguito della conclusione delle indagini interne, i cui risultati sono ancora ignoti al pubblico, la società è giunta alla conclusione che la batteria Galaxy S8 deve essere prodotta in casa, attingendo all’operato degli ingegneri Samsung che, nel corso di questi mesi, sono stati presi di mira dalla critica. Una soluzione azzardata? Lo scopriremo.
Fatto sta che la compagnia si renderà partecipe per la fornitura di supporti energetici per il settore di potenza e l’automotive, mossa che gli garantirà un certo spessore in qualità di fornitore. L’applicazione dei predetti sistemi non implicherà, pertanto margine di errore. Lo stesso dicasi per un Galaxy S8 che potrebbe segnare un passo importante per le sorti di una società in penombra nel segmento mobile smartphone.
Il collasso del Galaxy Note 7 è costato a Samsung qualcosa come quasi 10 miliardi di dollari e, in questo frangente, siamo abbastanza sicuri del fatto che la compagnia si guarderà bene dal riproporsi una situazione simile. Di fatto, il rinnovo del contratto stipulato in queste ore in Corea del Sud per la fornitura dei supporti energetici per il Galaxy S8, si affianca anche alla già espressa volontà di procedere per vie esterne, attingendo a fornitori di comprovata affidabilità nel settore, primo fra tutti LG Chem.
Un processo di diversificazione che cammina di pari passo al nuovo piano di sicurezza esposto a fine anno dal CEO della divisone SDI Batteries. In attesa dei rapporti sulla causa delle esplosioni, da rilasciarsi come dichiarato alla fine di questo mese, ci riserviamo di prendere per buone le argomentazioni e le scelte fornite dalla società in merito alle nuove implementazioni. Voi che ne pensate?
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