Si scherza sempre sui gatti, su come siano in realtà in continua combutta con qualche forza mistica per fare fuori il padrone. Un comportamento totalmente opposto a quello dei cani i quali non hanno occhi che per i loro loro padrone. Potrebbe non essere così, o per lo meno non è così secondo uno studio scientifico i cui risultati sono stati pubblicati nel 2019. Per chi possiede un gatto non è una novità, ma così si può evitare di confondere il loro comportamento ruffiano.
Si tratta di un esperimento comportamentale basato sulle riposte dei gatti immersi un ambiente sconosciuto a loro in compagnia del proprio padrone. Non si tratta di esperimenti nuovi in quanto sono gli stessi usati in passato anche sulle scimmie i quali però esano stati considerati particolarmente controversi visto che andavano a separare gli esemplari dalle madri. Il risultato è stato particolare.
Gatti, cani e bambini
Lo studio si basa su un sistema semplice. Il padrone stava seduto all’interno di un cerchio in cui quando l’animale entrava veniva coccolato. Se l’animale in questione oltre che a entrare nel cerchio si metteva a esplorare la stanza voleva dire che era a proprio agio grazie alla presenza della persona. Se non lo faceva voleva dire che non si sentiva a proprio agio.
Esperimenti simili coi cani in passato avevano evidenziato un tasso di fiducia del 61% e di non fiducia del 39%. È stato fatto anche con i neonati e il tasso era di 65% e 35%. Con i gatti adulti era più alto ovvero 65,8% e 24,2% mentre con i gattini era leggermente più basso, 64,3% e 35,7%. In sostanza, i felini creano si un contatto con la persona che si prende cura di loro e anche con più facilità dei cani.