Gli scienziati progettano una pasta cruda che si trasforma quando cotta

Un team di scienziati ha creato una particolare tipologia di pasta, che appena viene cotta si trasforma da sola in forme differenti

pasta scienziati
Foto di Craig Melville da Pixabay

La pasta è senza dubbio uno degli alimenti più apprezzati e consumati in tutto il mondo, ed il merito è anche della grande varietà di forme: dai tubi di penne e rigatoni alle spirali di fusilli e rotini. In merito a ciò, un team di scienziati sta sviluppando una pasta piatta che assume forme familiari una volta cotta. Il team imprime minuscole scanalature nell’impasto, fatto solo di farina di semola e acqua, in schemi che lo fanno trasformare in tubi, spirali, torsioni e onde quando sono cotti. Scopriamo di più in merito a questa interessante novità.

 

Gli scienziati e la pasta che si trasforma

La pasta trasformata ha un aspetto, una sensazione tattile e, soprattutto, un sapore simile alla pasta tradizionale, mentre apre nuove possibilità per il food design e consente la pasta piatta che ridurrebbe gli imballaggi, risparmiare spazio nello stoccaggio e nel trasporto e possibilmente ridurre il tempo e energia necessaria per cucinare.

“Siamo stati ispirati dai mobili imballati in modo piatto e dal modo in cui hanno risparmiato spazio, reso più facile lo stoccaggio e ridotto l’impronta di carbonio associata al trasporto”, ha affermato Lining Yao, autore principale dello studio. “Abbiamo deciso di esaminare come la tecnologia della materia di morphing che stavamo sviluppando in laboratorio potesse creare paste piatte che offrissero risultati di sostenibilità simili”.

Il materiale plastico utilizzato negli imballaggi alimentari contribuisce notevolmente alle discariche in tutto il mondo e l’imballaggio è disseminato negli oceani del mondo. La creazione di imballaggi alimentari efficaci è fondamentale per ridurre gli sprechi e dare forma a un futuro sostenibile. La pasta piatta ridurrebbe gli imballaggi necessari risparmiando spazio nella spedizione e nello stoccaggio. Inoltre, si ridurrebbero i consumi di gas provenienti dalla fase di cottura, con conseguente minore inquinamento ambientale.