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Google: pronta nuova versione di AMP per device con scarsa memoria RAM

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Le AMP Google, altrimenti conosciute come Accelerated Mobile Page, costituiscono sistemi utili ad un rapido download dei contenuti delle pagine web fruite mediante browser. Le ottimizzazioni, in tal senso, impongono una compressione degli elementi delle pagine che caratterizzano le immagini, le sezioni dei commenti e la struttura stessa degli articoli. In tal modo il caricamento appare significativamente più veloce.

Nel predisporre questi sistemi, quindi, Google Corporation si è assicurata un sistema adeguato a dispositivi mobili la cui quantità di memoria non risultasse adeguata ad una gestione multi-tab e multi-tasking in fase di navigazoine. Il concetto, ora, deve necessariamente ampliarsi, secondo i nuovi piani di BigG, che conta di apportare miglioramenti alle piattaforme AMP Lite ed AMP Cache.

Il team di sviluppo interno per le soluzioni AMP ha un’immagine ben specifica del da farsi: ridurre di un ulteriore 40% la dimensione delle pagine intervenendo attraverso appositi modificatori che non vadano, comunque, a ledere l’esperienza finale di navigazione web sui contenuti. Google AMP

Con AMP i dati invisibile all’utente vengono rimossi come, ad esempio, alcune informazioni sulle immagini che, in modo impercettibile, consentono di scalare verso il basso la qualità senza comprometterne la visione d’insieme. Il tutto tramite un rapido processo di conversione in formato WebP ad alta compressione.

Con il caching, siamo in grado di ridurre la dimensione dei contenuti in essere, senza sacrificare l’esperienza utente ed offrendo anche  una compressione in byte che consenta un utilizzo fluido delle pagine anche su sistemi retrodatati. Inoltre, utilizzando un’unica infrastruttura comune come una cache, forniamo maggior coerenza nella presentazione delle pagine verso gli utenti, raggiungendo tempi di latenza decisamente minori.

Ha riferito il capo ingegnere software di Google, Huibao Lina. Accanto a questi miglioramenti, inoltre, Google software prevede di lanciare una versione AMP Lite esplicitamente indirizzata ai device di fascia bassa. In tal senso, anche in assenza di una connessione ultra-veloce ci si garantirà un’accesso rapido alle risorse della rete.

Con AMP Lite si opta per una drastica riduzione della qualità delle immagini in formato JPEG nel momento in cui ci si trovi nelle condizioni di rete sfavorevoli ad un’immediata visualizzazione in alta definizione o in presenza della funzione attiva Risparmio Dati Google.

Nel contesto, inoltre, ulteriori secondarie ottimizzazioni saranno disposta a favore del rendering dei caratteri delle pagine provenienti da fonti esterne. La visualizzazione, in tal caso, sarà immediata a prescindere che il font-set sia o meno memorizzato sul dispositivo. Google AMP web

La società ha detto che le ottimizzazioni intelligenti di AMP Lite portano ad un’altra riduzione del 40% sul volume dei dati da gestire in termini di immagini. Soluzioni che, in primo luogo, verranno rilasciate li dove minore è l’incidenza di device top di gamma, ovvero sia in Vietnam ed in Malaysia, cui seguiteranno anche ulteriori mercati.

AMP è stato lanciato sul finire del 2015, ed è la risposta open-source alle piattaforma di Facebook ed Apple News. Si rende disponibile su GitHub ed è utilizzabile da chiunque. Conta su centinaia e centinaia di pubblicazioni web compatibili, oltre che diversi siti web e social network. LA stessa società riferisce che l’utilizzo di pagine AMP incrementa di 4 volte l’acceso alle pagine ed usa 10 volte meno dati di una controparte non AMP.

La gente continua ad aspettare vecchie storie, quando sappiamo benissimo che queste possono essere caricate più velocemente. Anche se non siamo in grado di estendere la durata del giorno, con AMP possiamo aiutare gli utenti ad accedere a più contenuti nel tempo che si richiede.

Così ha detto Google in un recente comunicato stampa. E tu hai sperimentato in prima persona le differenze che vi sono in termini di accesso ai contenuti da pagine AMP e non? A voi tutte le considerazioni in merito.

LEGGI ANCHE: Google Assistant: ecco che novità nasconde l’ultima beta

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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