Verso la conclusione della conferenza I/O annuale dedicata agli sviluppatori, Google ha avuto l’occasione di presentare un nuovo progetto, di cui avevamo dato già un accenno, a cui è stato dato il nome di “Jump“. Cos’è Google Jump? Si tratta di un vero e proprio ecosistema improntato per la creazione e la condivisione di contenuti in realtà virtuale ad alto livello, ma utilizzando componenti semplici e di facile reperibilità. Google Jump è una di quelle strutture che può fare da trampolino ad un sistema come la realtà virtuale semplificandone l’uso, sia per la creazione stessa che per l’uso finale, garantendo ottimi risultati.
Il vice presidente della divisione dei prodotti di Google, Clay Bavor, durante l’evento ha illustrato i dettagli delle tre parti di cui Jump si compone.
La prima parte di Google Jump è la struttura circolare stessa.
“La cosa fondamentale è la geometria effettiva, su cui abbiamo passato molto tempo per ottimizzare tutto“, ha detto Bavor. Fondamentalmente Google ha calcolato ogni singolo dettaglio: la dimensione della piattaforma, il numero e la posizione delle telecamere, il loro campo visivo e la relativa sovrapposizione. Come è già accaduto all’ I/O dello scorso anno con la progettazione di Google Cardboard, durante l’estate Google rilascerà i progetti inerenti la geometria della struttura del sistema di Jump.
La seconda parte di Google Jump è chiamata “the assembler”.
Si tratta di un software back-end in grado di creare un video in realtà virtuale grazie ai feed video creati dalla struttura composta da 16 videocamere. Il software assemblerà ed elaborarerà automaticamente le immagini producendo un unico video che, grazie ad un riproduttore, sarà possibile visionare navigandolo. Qui, dice Bavor, è il punto in cui inizia la magia di Google: un processo che velocizza e semplifica le operazioni.
La terza parte di Google Jump è semplicemente YouTube.
Anziché programmare un nuovo tipo di riproduttore specifico per video in realtà virtuale immersivi e stereoscopici, Google rende Jump semplicemente un’opzione del player di YouTube.
Questo ecosistema, come è stato definito, di videocamere, inizialmente sarà a disposizione soltanto di un gruppo scelto di YouTuber selezionati da Google e successivamente, nel tempo, il prodotto verrà commercializzato e orientato a chi vorrà cimentarsi in produzioni di video a 360°. Nonostante GoPro semplifichi la realizzazione più facilmente di contenuti in realtà virtuale, consentendo l’utilizzo di materiali a portata di mano (ad esempio come cartone e plastica), una soluzione simile in termini di costi potrebbe essere alta e ristretta ad un livello specifico di utenza.