Google Now possiede ora una nuova IA via applicazione Android ed iOS che consente la gestione dei periodi linguistici complessi fornendo un risultato ad hoc che ora ben si adatta alle richieste dell’utente.
Google Now, promosso a pieni voti
Dopo aver scandagliato la bontà degli assistenti vocali attraverso un confronto diretto tra i principali rivali che detengono al momento il favore del pubblico nei confronti degli assistenti digitali speech-recognition, dobbiamo necessariamente aggiornare la classifica visto che, col prossimo aggiornamento, Google Now riceverà una nuova interessante funzione aggiuntiva.
Il divario prestazionale dovuto al nuovo update conferma la tendenza, da parte di Google, ad ottimizzare il proprio assistente ampliandone ulteriormente le già floridissime capacità interpretative. Il confronto con Siri e Cortana in questo caso aumenta il gap che prestazionalmente separa le tre major app di settore che si concretizza col rilascio, entro breve periodo, del nuovo update per sistemi Android ed iOS.
Nei giorni a venire infatti l’assistente raggiungerà i nostri smartphone e porterà ad una migliore interpretazione delle richieste di carattere complesso procedendo secondo un diagramma di scissione interno del tutto simile al modello di programmazione informatica dove, partendo da un problema maggiore, se ne scindono le varie fasi per poi ricomporre il tutto.
Le varie “letture” vengono quindi ricomposte in output attraverso un riscontro di senso compiuto che miri nello specifico ad ottemperare alla richiesta pervenuta da parte dell’utente. A titolo di esempio la Stessa Google fornisce un esplicativo di richiesta sul modello delle ipotesi precedentemente fatte:
Chi era il presidente degli Stati Uniti quando gli Angels hanno vinto le World Series?
Si intuisce autonomamente la complessità di una simile richiesta. Ebbene, Google Now procederà a fornire una risposta esauriente seguendo il modello digitale comportamentale seguente qui proposto:
Google Now, il riconoscimento vocale “superlativo”
Ragazzi lasciatemelo dire: davvero notevole. La complessità dell’algoritmo programmatico consente inoltre una gestione intelligente delle frasi e delle richieste dove trovano posto i superlativi. Ad esempio potremmo chiedere: “Chi è il giocatore più alto della Juventus?” oppure “Chi è l’uomo più ricco del mondo?”. Un risultato davvero soddisfacente anche se la stessa BigG ammette che con le frasi più complesse potrebbero sorgere degli errori.
Il campo di applicazione però e notevole e ben si scosta dalle normali procedure interpretative degli odierni assistenti vocali se consideriamo il lavoro stesso svolto dalle IA delle controparti. Con ogni probabilità l’estensione linguistica sarà inizialmente ad appannaggio esclusivo dell’inglese ma non ci sentiamo di dare adito a tali indiscrezioni poiché unicamente frutto di passate esperienze. Ad ogni modo desideriamo sapere la vostra opinione in merito. Perciò non esitate a lasciarci un commento utilizzando il box qui preposto. Non dimenticare inoltre di leggere l’articolo completo che illustra nel dettaglio le caratteristiche peculiari degli attuali assistenti (Trovi il link QUI). Fonte: InsideSearch