La sicurezza dei bambini, dal punto di vista tecnologico, è rappresentata soprattutto dai contenuti che essi guardano, scaricano o ascoltano dal web, lasciando perdere quelli che sono le problematiche del cyber bullismo che in quest’articolo non ci riguardano. Nonostante la soluzione più semplice ed immediate potrebbe essere quella di non far utilizzare la tecnologia ai bambini, ci sarebbe senza dubbio il rovescio negativo della medaglia, ovvero in un mondo in cui tutto gira sull’informatica, il bambino sarebbe inevitabilmente indietro. Un maggiore controllo su ciò che fanno i nostri figli con il tablet o lo smartphone invece è la soluzione migliore per far si che non utilizzino materiale non adatto alla loro età.
A tale scopo, Google ha recentemente introdotto un nuovo sistema di classificazione dei contenuti all’interno del Google Play Store. Essi adesso sono raggruppati con speciali badge che indicano che quel determinato contenuto non è adatto a delle fasce di età pre-stabilite. Tali classificazioni non sono uguali in tutto il mondo. Negli Stati Uniti d’America per esempio, la classificazione è sottoposta alle linee guida dell’IARC mentre in Europa troviamo la classificazione per età in linea con la classificazione PEGI. Essa sarà senza dubbio riconosciuta da tutti gli amanti dei video giochi, in quanto presente già da molto tempo ed avente lo stesso scopo di quello che ha nel Google Play Store. Per maggiori informazioni sulla classificazione e su quello che ogni simbolo significa (non è il caso delle applicazioni ma solo dei video giochi), vi invitiamo a recarvi nella pagina dedicata di Wikipedia.
Ogni applicazione quindi è “marchiata” con un badge che indica l’età minima consigliata per usufruire dei suoi servizi. Ovviamente non si infrange nessuna legge nel caso in cui scaricassimo un’applicazione avente il badge 12 al nostri figlio che ha 10 anni. Tuttavia, l’educazione verso un corretto utilizzo dei software informatici dovrebbe essere alla base del rapporto ragazzi-tecnologia.
Purtroppo al momento questa classificazione per età è disponibile solamente sulla versione web del Google Play Store. Pensiamo comunque che tra non molto verrà estesa anche all’applicazione mobile di Android. Per maggiori informazioni su questo nuovo metodo di classificare le applicazione all’interno del Google Play Store, vi invitiamo a recarvi nella pagina dedicatagli da Google.
Prima di lasciarvi, vi ricordiamo che Google è sempre al centro della sicurezza dei propri utenti e, recentemente, vi abbiamo mostrato come ha denigrato il recupero della password mediante la domanda di sicurezza, preferendo a tale metodo la propria verifica a due passaggi | Domanda di sicurezza? Per Google meglio la verifica in due passaggi |.