Google ha iniziato a implementare la crittografia end-to-end per la sua applicazione Messaggi, che consente di inviare i classici SMS senza dover avere connessione Internet. Quest’applicazione nel complesso è stata sempre più migliorata, diventando molto simile ai classici Whatsapp e Telegram. Gli indicatori di digitazione, le informazioni sulla presenza, la condivisione della posizione, i messaggi più lunghi e un migliore supporto multimediale sono i principali punti di forza. Al tempo stesso l’azienda vuole migliorare anche la sicurezza per gli utenti, motivo per cui si sta per utilizzare la crittografia end-to-end.
La crittografa end-to-end su Google Messaggi
L’interesse per la crittografia end-to-end è cresciuto rapidamente negli ultimi dieci anni, in particolare con le rivelazioni di Edward Snowden sullo spionaggio indiscriminato delle comunicazioni elettroniche da parte della NSA. La crittografia end-to-end è l’antidoto perfetto per utenti che vogliono invadere la privacy altrui. Utilizza una crittografia avanzata per crittografare i messaggi con una chiave unica per ogni utente. Poiché la chiave è in possesso esclusivo di ogni utente, la crittografia end-to-end impedisce a tutti gli altri, inclusi il produttore dell’app, l’ISP o il gestore telefonico e le agenzie di tre lettere, di leggere un messaggio. Le app di messaggistica che attualmente forniscono E2EE includono Signal, WhatsApp e iMessage, per citarne giusto un paio.
Non resta dunque che attendere che i test finiscano e portino a risultati positivi per vedere questo sistema di sicurezza implementato su tutti i device Android. Per ora, la crittografia end-to-end è in testing nelle varie beta del software, per analizzare eventuali punti deboli da migliorare.
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