Greta Thunberg potrebbe davvero essere una viaggiatrice del tempo?

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Greta Thunberg potrebbe essere una viaggiatrice del tempo inviata dal futuro per salvare l’umanità dalla crisi climatica in atto? Un gruppo di utenti di Twitter sembra esserne convinto, dopo la diffusione in rete della fotografia di una ragazzina, somigliante in maniera sorprendente alla giovanissima attivista svedese. L’immagine risale al 1898 e ritrae tre bambini intenti a lavorare in una miniera dello Yukon, in Canada, e fa parte di una collezione del documentarista Eric Hegg.

Greta Thunberg

Uno dei bambini somiglia in maniera davvero incredibile alla piccola Greta, ormai vera e propria paladina dell’ambiente, che ogni venerdì “marina” la scuola per protestare e mettere in guardia sul catastrofico incedere dei cambiamenti climatici; in particolare, il suo sguardo e le sue lunghe trecce ricordano la giovane attivista in maniera a dir poco sconcertante. Di nessuno dei tre bambini nella foto è riportato il nome, il che rende quasi impossibile determinare la loro identità. Sono indicate solo la data e il luogo.

 

La foto che ritrarrebbe la piccola Greta Thunberg è parte della collezione privata del documentarista Eric Hegg

Gli archivisti dell’Università di Washington a Seattle, comprensibilmente, sono molto scettici riguardo il fatto che una fotografia della collezione del signor Hegg sia la prova di viaggio nel tempo. La collezione di Hegg è stata donata all’Università di Washington più di 50 anni fa e l’immagine è nota da tempo al personale accademico non tanto per la somiglianza con la giovane Thunberg, bensì per il fatto che essa rappresenti un periodo buio della storia americana, quando anche i bambini erano costretti a lavorare in miniera.

Greta Thunberg

Abbiamo avuto circa 15-20 richieste di appuntamenti e conferenze solo per parlare della foto e il numero di persone che intende discuterne è in continuo aumento. Alcuni pretendono addirittura di esaminarla e toccarla con mano, nonostante l’assenza di alcuna competenza o diritto in proposito“, ha dichiarato Lisa Oberg, archivista dell’università. Dal 1997 peraltro, la collezione è stata resa disponibile in formato digitale per semplificarne la ricerca in rete: questo dettaglio apparentemente insignificante potrebbe aver alterato il software di riconoscimento facciale di Google, che potrebbe aver erroneamente decifrato il volto della giovane lavoratrice durante le ricerche inerenti Greta Thunberg.

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