Ph. Credit: Wikipedia
Hermès, la casa di moda di lusso, sta rompendo le sue tradizioni radicate nel passato e sta cercando di utilizzare alternative sostenibili per quanto riguarda il pellame delle loro iconiche borse, come il modello da viaggio Victoria. La classica pelle della borsa sarà sostituita con una a base di funghi, un’alternativa a quella di vitello utilizzata da sempre dalla casa.
MycoWorks attualmente detiene il brevetto per trasformare il micelio in un materiale che imita le proprietà della pelle. Nelle ultime stagioni, l’industria della moda di lusso ha assistito a un cambiamento epocale verso soluzioni più ecologiche. Molte altre aziende di fascia alta tra cui Gucci, Burberry e Chanel hanno promesso di abbandonare pellicce o pelli esotiche.
Hermès ha chiarito molto chiaramente che la nuova borsa a base di funghi non sostituirà i pezzi iconici nel loro repertorio. Con questo cambiamento, Hermès spera di affrontare la crescente preoccupazione dei consumatori per la sostenibilità. La nuova borsa dovrebbe essere disponibile entro la fine del 2021 e dovrebbe essere un nuovo prodotto tra le borse classiche di Hermès nei materiali tradizionali.
La visione e i valori di MycoWorks fanno eco a quelli di Hermès: un forte fascino per la materia prima naturale e la sua trasformazione, una ricerca dell’eccellenza, con il l’obiettivo di garantire che gli oggetti siano utilizzati al meglio e che la loro longevità sia massimizzata. Con Sylvania, Hermès è al centro di ciò che è sempre stato, innovazione in divenire. La MycoWorks è nata nel 2013 ed è specializzata proprio nella lavorazione dei funghi.
Ha lavorato tre anni per mettere a punto la tecnologia Fine Mycelium e ottenere Sylvania questo materiale simile per consistenza al pellame ma del tutto a base vegetale. Il materiale così ottenuto verrà poi tinto dai conciatori di Hermes, che la lavoreranno al fine di aumentare la resistenza e la durevolezza, e poi perfezionata dai maestri pellettieri della maison. Non è comunque l’unica azienda a mettere a punto alternative alla pelle animale da vendere a un’industria della moda che sta abbandonando il concetto di “usa e getta”.
Anche l’Italia non è da meno: la start up Grado Zero, specializzata in materiali sostenibili e innovativi, ha creato Muskin, materiale ricavato dal fungo Phellinus ellipsoideus, mentre le imprenditrici catanesi Adriana Santanocito ed Enrica Arena, scelte da Salvatore Ferragamo per un’esclusiva linea di moda, hanno realizzato Orange Fiber, il tessuto “vitaminico” made in Italy realizzato con gli scarti della lavorazione industriale delle arance.
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