I leoni hanno uno “sbadiglio contagioso” che ha effetti sulla socialità

Dei ricercatori hanno scoperto una particolarità sociale molto interessante dello sbadiglio dei leoni, per altro estremamente contagioso.

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Foto di Free-Photos da Pixabay

Un gruppo di ricercatori italiani ha scoperto che i leoni, come molti altri animali, fanno sbadigli contagiosi. I tre autori principali, Grazia Casetta, Andrea Paolo Nolfo ed Elisabetta Palagi descrivono il loro studio sui leoni che vivono allo stato brado in Africa e cosa hanno imparato sulle loro pratiche di sbadiglio. Ricerche precedenti hanno dimostrato che molti animali sbadigliano e si verifica un aumento del flusso sanguigno nella testa, che ossigena e raffredda il cervello, rendendo li esseri umani e altri animali più vigili. In questo nuovo studio, però, i ricercatori hanno scoperto che lo sbadiglio può anche avere un altro scopo per alcuni animali.

 

Lo sbadiglio contagioso dei leoni

I ricercatori hanno iniziato il loro lavoro studiando le iene. Esse tendono a gironzolare negli stessi posti dei leoni, il che le ha portate a iniziare a guardare anche i leoni. Hanno scoperto che potevano aggiungere i leoni all’elenco degli animali che sperimentano il contagio di sbadiglio. Ma notarono anche qualcos’altro: un leone che copiava il comportamento sbadigliante tendeva anche a copiare altri comportamenti subito dopo. Incuriositi dalla loro scoperta, hanno iniziato a filmare i grandi felini per vedere se questo comportamento era una cosa unica o un comportamento comune.

In un periodo di quattro mesi, i ricercatori hanno registrato molte ore dei vari leoni. Per prima cosa hanno scoperto che il contagio dello sbadiglio era molto comune, come avevano sospettato. Ma hanno anche scoperto che i leoni tendevano a imitare i comportamenti che seguivano. Quindi, per esempio, se il primo leone si alzava e camminava per un breve tratto, lo stesso leone che aveva imitato lo sbadiglio si alzava e camminava per una distanza simile. Una scoperta sicuramente molto curiosa ed interessante, che può aprire nuove vie di ricerca.