Uno straordinario episodio ha richiamato l’attenzione dei media e del mondo della medicina. A Barranquilla, Colombia, è stato registrato un caso di “feto nel feto” in una donna incinta di 37 settimane di una bimba, la piccola Itzamara. Si tratta di un episodio estremamente raro, che capita circa una volta ogni 50’000 gravidanze, che per fortuna non ha avuto conseguenze gravi.
Il feto rischiava di passare inosservato
Inizialmente scambiato per una cisti al fegato, il feto era collegato all’intestino della bimba tramite il suo cordone ombelicale e misurava circa 5 centimetri. I medici hanno notato l’assenza del cuore e del cervello nel piccolo “ospite” e tramite una ecografia ad alta definizione, l’equipe diretta dal dottor Miguel Parra-Saavedra è riuscita ad identificare il problema e ad intervenire tramite un parto cesareo.
L’intervento era necessario per evitare che la piccola Itzamara potesse subire danni da questa particolare condizione di “coesistenza” e per fortuna si è concluso senza complicazioni: la bimba e la mamma stanno bene, ma sono comunque tenute sotto controllo medico per verificarne costantemente le condizioni di salute.
Molto spesso non vengono trattati affatto
Ciò che rende ancora più curioso il già estremamente raro episodio è il fatto che la presenza dell’esserino è stata riscontrata già durante la gravidanza e proprio in virtù di ciò è stato possibile intervenire preventivamente e tempestivamente. In genere questi casi vengono confusi con altre situazioni molto meno anomale, come appunto piccole cisti, e perciò spesso riscontrati solo dopo la nascita.
In proposito, è interessante il caso di una donna che ha scoperto di essere “portatrice” di un piccolo feto solo dopo molti anni: in particolare, pare che nel 2015 in Gran Bretagna, una giovane donna si sottopose all’asportazione di una cisti ovarica che dopo essere stata sottoposta ad una biopsia, si rivelò essere in realtà un feto di piccolissime dimensioni.