Un recente studio ha aperto una nuova prospettiva sulla percezione delle emozioni positive, suggerendo che queste seguono una legge psicofisica ben nota. La legge di Weber, precedentemente applicata alle percezioni sensoriali, sembra trovare riscontro nelle risposte emotive positive, secondo la ricerca condotta da Rotem Berkovich e Nachshon Meiran, pubblicata su Emotion.
La legge di Weber, formulata nel XIX secolo da Ernst Heinrich Weber, descrive la relazione tra l’intensità di uno stimolo fisico e la percezione che ne deriva. Gli esperimenti condotti hanno coinvolto 34 studenti universitari, rivelando che all’aumentare dell’intensità delle emozioni positive, l’accuratezza delle misurazioni dell’intensità emotiva diminuiva.
Utilizzando un modello chiamato accumulatore balistico lineare, i ricercatori hanno esaminato come il cervello accumula prove per prendere decisioni in base alle emozioni. Il risultato ha suggerito che sia la percezione delle emozioni che degli stimoli sensoriali segue la legge di Weber, indicando che “le emozioni sono una forma di percezione; diventiamo consapevoli delle nostre emozioni proprio come diventiamo consapevoli degli altri nostri sensi“.
Tuttavia, un aspetto sorprendente è emerso: la legge di Weber sembra applicarsi solo alle emozioni positive, non a quelle negative. Questa scoperta potrebbe essere attribuita alla necessità evolutiva di distinguere accuratamente piccole differenze nelle emozioni negative, cruciali per la sopravvivenza. Il processo di consapevolezza emotiva sembra, quindi, simile a quello della percezione sensoriale ordinaria.
Mentre lo studio offre un nuovo contributo alla comprensione delle emozioni, sono necessarie ulteriori ricerche su campioni più ampi e diverse intensità emotive. Nonostante i limiti, questa indagine apre una finestra sulla connessione tra emozioni positive e una legge psicofisica classica, portando l’osservazione di Weber anche nel regno delle esperienze emotive umane.