Il laboratorio spaziale cinese Tiangong-2 è rientrato con successo nell’atmosfera terrestre venerdì grazie al supporto tecnico da terra, completando l’ultimo ciclo di esperimenti dell’ambizioso programma spaziale di Pechino. Tiangong-2, è stato lanciato in orbita nel 2016 ed è rientrato nell’atmosfera terrestre intorno alle 21, ora locale, di questo venerdì, ha fatto sapere l’agenzia spaziale cinese (CMSA).
Una piccola quantità di detriti della nave spaziale è però precipitata in una “zona marittima sicura prestabilita” nel Pacifico meridionale, riporta in un comunicato l’agenzia stessa. L’agenzia Xinhua ha fatto sapere che il laboratorio spaziale ha lavorato in orbita per oltre 1.000 giorni, molto più a lungo rispetto al suo ciclo vitale previsto, di circa 2 anni. Zhou Jianping, capo progettista del programma spaziale, ha detto che il rientro controllato ha segnato il completamento di tutti i compiti previsti per il laboratorio.
Nessun problema per Tiangong-2 durante il rientro, nonostante l’apprensione
Il ritorno rappresenta un successo per il programma spaziale cinese, che ha incontrato problemi non semplici durante il suo percorso. Il primo laboratorio spaziale infatti, Tiangong-1, si disintegrò durante il rientro sulla Terra nell’aprile 2018. Tiangong-1 fu lanciato in orbita nel settembre 2011, come banco di prova per la Cina al fine di costruire la propria stazione spaziale entro il 2022, e ha cessato di funzionare nel 2016. Le autorità cinesi, al momento dell’evento, hanno peraltro categoricamente negato che il laboratorio fosse fuori controllo.
La Stazione Spaziale Internazionale, progetto avviato in collaborazione con Stati Uniti, Russia, Canada, Europa e Giappone, è in funzione dal 1998 ma dovrebbe essere ritirata nel 2024. Pechino avrà quindi l’unica stazione spaziale in orbita, anche se sarà molto più piccola della ISS, che pesa circa 400 tonnellate ed è grande come un campo da calcio.