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Il primo ‘robot’ della storia ha 240 anni e funziona ancora perfettamente

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Vi abbiamo presentato robot di ogni tipo, dai giganti meccanici che si daranno battaglia ad agosto fino ad arrivare alla piccola robo-teiera che balla a tempo di musica, questo genere di prodotti hanno già cambiato la nostra vita e lo faranno sempre di più nel corso dei prossimi anni.

Siamo soliti collegare l’idea di un robot a scenari futuri, ma forse non tutti sanno che già 240 anni fa è stato costruito quello che potremo definire un robot. Sembra strano ma è così, scopriamo insieme una delle curiosità tecnologiche più affascinanti della storia.

Lo Scrittore, il robot del 1700

Una macchina con sembianze umane in grado di svolgere autonomamente operazioni, idea vecchia, ma in realtà è ancora più antica di quanto si possa pensare. Un meccanismo composto da circa 6000 pezzi con 40 componenti interne sostituibili che consentono una sorta di “programmazione”.

Vi abbiamo presentato robot di ogni tipo, dai robot giganti che si daranno battaglia ad agosto fino ad arrivare alla piccola robo-teiera che balla a tempo di musica, questo genere di prodotti hanno già cambiato la nostra vita e lo faranno sempre di più nel corso dei prossimi anni. Siamo soliti collegare l'idea di un robot a scenari futuri, ma forse non tutti sanno che già 240 anni fa è stato costruito quello che potremo definire un robot. Sembra strano ma è così, scopriamo insieme una delle curiosità tecnologiche più affascinanti della storia. Una macchina con sembianze umane in grado di svolgere autonomamente operazioni, idea vecchia, ma in realtà è ancora più antica di quanto si possa pensare. Un meccanismo composto da circa 6000 pezzi con 40 componenti interne sostituibili che consentono una sorta di "programmazione". Ecco a voi Lo Scrittore, opera dell'orologiaio Pierra Jaquet-Droz. Siamo alla fine del 1700, un lavoro certosino per dare vita a questo ragazzo artificiale, non solo un esercizio di stile ma una vera e propria macchina in grado di scrivere a seconda della programmazione. Affascinante e al contempo inquierante, il movimento di testa e occhi è davvero raffinato. Sembra quasi che il ragazzo sia concentrato su quello che sta scrivendo, Jaquet Droz ha costruito numerose macchine di questo tipo, ma Lo Scrittore è unanimemente riconosciuto come il suo grande capolavoro. 40 sono le lettere programmabili, questa macchina non ha alcun problema a scrivere brevi messaggi. Ecco a voi Lo Scrittore all'opera

Ecco a voi Lo Scrittore, opera dell’orologiaio Pierre Jaquet-Droz. Siamo alla fine del 1700, un lavoro certosino per dare vita a questo ragazzo artificiale, non solo un esercizio di stile ma una vera e propria macchina in grado di scrivere a seconda della programmazione. Affascinante e al contempo inquietante, il movimento di testa e occhi è davvero raffinato.

Sembra quasi che il ragazzo sia concentrato su quello che sta scrivendo, Jaquet-Droz ha costruito numerose macchine di questo tipo, ma Lo Scrittore è unanimemente riconosciuto come il suo grande capolavoro. 40 sono le lettere programmabili, questa macchina non ha alcun problema a scrivere brevi messaggi.

Ecco a voi Lo Scrittore all’opera

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