News

Degli impianti cerebrali potrebbero ripristinare la vista dei non vedenti

Gli scienziati potrebbero riuscire a ripristinare la vista dei non vedenti ripristino utilizzando degli impianti cerebrali, così hanno riferito i ricercatori dell’Istituto Olandese di Neuroscienze, in seguito ad una serie di esperimenti terminati con successo sulle scimmie. I ricercatori hanno sviluppato impianti contenenti 1.024 elettrodi – conduttori che trasportano correnti elettriche dentro e fuori il cervello – e li hanno impiantati nella corteccia visiva, la parte del cervello che elabora le informazioni visive, in due scimmie macaco.

Inviando segnali elettrici al cervello delle scimmie, i ricercatori hanno creato “fosfeni” – punti di luce che possono essere “visti” o percepiti dal cervello e possono essere utilizzati per creare l’illusione di forme e oggetti. Il team ha dimostrato che è possibile indurre la “visione di oggetti” attraverso la stimolazione elettrica diretta del cervello, spiegando che la corteccia visiva ha “una sorta di mappa visiva dello spazio”.

Le scimmie hanno svolto una serie di compiti e, utilizzando la loro visione artificiale, sono state in grado di riconoscere forme e “percezioni” comprese linee, punti in movimento e lettere, hanno riferito i ricercatori nei risultati pubblicati su Science.

 

Implicazioni più ampie per ripristinare la vista

Il team ritiene che tale tecnologia potrebbe un giorno essere utilizzata per simulare la vista nei ciechi che sono stati in grado di vedere a un certo punto della loro vita. Secondo i ricercatori quando gli occhi delle persone smettono di funzionare e perdono la vista, la loro corteccia viene privata di input.

Quello che hanno fatto gli scienziati quindi è bypassare gli occhi malfunzionanti e collegare direttamente le immagini che normalmente vediamo nella corteccia visiva. Stimolando con un elettrodo, si ottiene un punto di luce. Stimolando con un modello di elettrodi, si crea un modello di questi punti e da questi modelli è possibile riprodurre immagini significative.

In futuro una persona potrebbe portare un visore sugli occhi che potrebbe tradurre le immagini in schemi di stimolazione elettrica per il cervello e inviarle agli elettrodi. Gli elettrodi attiverebbero quindi le celle appropriate e la persona sarebbe in grado di vedere un’auto che sta arrivando, o una persona che sta camminando sulla strada. I ricercatori sperano che la tecnologia sarà pronta per essere sperimentata sugli esseri umani entro il 2023.

Foto di prostooleh da freepik

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

Recent Posts

Acqua ionizzata: nuova frontiera del ringiovanimento della pelle senza aghi

L’industria della skincare è in continua evoluzione e sempre più spesso la scienza propone alternative non invasive ai classici trattamenti…

24 Febbraio 2025

E il re della pista da ballo cosmica della Via Lattea era… un buco nero

Il telescopio spaziale James Webb ha recentemente rilevato un fenomeno straordinario nel cuore della nostra galassia: il buco nero supermassiccio…

24 Febbraio 2025

Naughty Dog: perché la software house fu comprata da Sony?

Una delle domande che maggiormente hanno colpito gli utenti di tutto il mondo va a toccare il destino di Naughty Dog,…

24 Febbraio 2025

Alzheimer: leggere il respiro per una diagnosi precose

Il morbo di Alzheimer non è curabile, difficilmente prevedibile in quanto non si conosce appieno il percorso dietro l'origine, ma…

23 Febbraio 2025

Dieta volumetrica: il segreto per perdere peso senza soffrire la fame

La dieta volumetrica è un regime alimentare ideato dalla nutrizionista Barbara Rolls, basato sul principio di assumere alimenti con un…

23 Febbraio 2025

Mistero sul Tamigi: il segreto dei cadaveri dell’Età del Bronzo

Negli ultimi cento anni, il fondale del Tamigi ha restituito centinaia di ossa umane, portando alla luce un mistero che…

23 Febbraio 2025