La tecnologia molto spesso può superare alcuni limiti del codice etico, ovvero quelli sulle norme di sicurezza, privacy, rispetto, linguaggio consono che deve avere un determinato prodotto. Un esempio è il comitato etico apposito creato in Cina per controllare i videogiochi, che molto spesso possono essere violenti e non adatti per gli adolescenti.
Se però vale per tutti i settori della tecnologia, esso comprende anche quel settore sempre più in sviluppo dell’intelligenza artificiale, che, anch’esso, può superare alcuni limiti consentiti, come detto recentemente dal CEO di Google: “Regolamentare una nuova tecnologia al suo inizio è difficile ma credo che le società debbano autoregolamentarsi, ecco perché anche noi abbiamo tentato di articolare una serie di principi per l’AI. Magari non avremo ancora risolto ogni rischio ma era importante lanciare la conversazione”
Il codice etico per l’intelligenza artificiale
Grazie anche a questo intervento, l’Europa in primis ha deciso di mobilitarsi e attivare uno speciale comitato composto da 52 esperti per scrivere un codice etico che l’intelligenza artificiale deve rispettare.
Le linee guida redatte sono molto semplici e chiare: l’IA deve rispettare innanzitutto la privacy delle persone, deve tutelare la sua sicurezza fisica, psichica e finanziaria, non deve ridurre l’autonomia dell’uomo ma incrementarla.
Ovviamente, il codice etico è appena iniziato e sicuramente verranno aggiunte nuove condizioni da far rispettare ai futuri robot. Nel frattempo, il comitato è disponibile ad ascoltare nuove idee e suggerimenti riguardo alla questione. Se siete interessati, basta seguire le indicazioni riportate in questo link.