Recenti ricerche suggeriscono che le persone anziane potrebbero possedere una maggiore resistenza nei confronti del virus dell’influenza aviaria rispetto ai più giovani. Questo fenomeno potrebbe essere attribuito a diverse cause, tra cui l’esposizione a ceppi virali simili in passato, una risposta immunitaria più matura e una diversa composizione del microbioma intestinale. Nei precedenti focolai di casi di H5N1, le persone anziane avevano meno probabilità di contrarre il virus rispetto ai soggetti più giovani, quindi gli scienziati hanno ipotizzato che il primo gruppo possa avere un’immunità più forte contro il virus rispetto ai soggetti più giovani.
Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le persone anziane sono state maggiormente esposte a ceppi influenzali strettamente correlati all’H5N1, denominati H1N1 e H2N2. Uno dei fattori chiave che potrebbero spiegare questa maggiore immunità è l’esposizione a precedenti epidemie influenzali. Le persone anziane potrebbero essere entrate in contatto con virus dell’influenza con caratteristiche antigeniche simili all’attuale ceppo aviario, conferendo loro una sorta di immunità crociata.
Gli anziani potrebbero avere una migliore immunità contro l’influenza aviaria
Questo fenomeno è stato osservato anche in altre pandemie influenzali, come la H1N1 del 2009, in cui le persone anziane risultavano meno suscettibili rispetto ai giovani adulti. Inoltre, il sistema immunitario delle persone anziane può aver sviluppato una memoria immunologica più ampia e diversificata nel corso della vita. Le cellule immunitarie di lunga durata, come i linfociti B e T della memoria, potrebbero offrire una protezione più efficace contro ceppi influenzali emergenti, inclusi quelli di origine aviaria.
Un altro fattore che potrebbe contribuire a questa maggiore resistenza è il microbioma intestinale. Con l’avanzare dell’età, la composizione del microbiota cambia, e alcuni studi suggeriscono che questi cambiamenti possano influenzare positivamente la risposta immunitaria, migliorando la capacità di difendersi da agenti patogeni respiratori. Nonostante questa possibile protezione naturale, gli esperti sottolineano l’importanza della vaccinazione, soprattutto nelle fasce di età più avanzate. Sebbene ci possa essere una certa immunità preesistente, l’influenza aviaria continua a rappresentare una minaccia significativa, con potenziali mutazioni che potrebbero aggirare le difese immunitarie esistenti.
Un’altra considerazione riguarda lo stile di vita degli anziani. Le generazioni più anziane tendono ad avere un’esposizione minore a grandi folle e viaggi internazionali, riducendo il rischio di esposizione al virus rispetto ai giovani adulti che vivono in ambienti ad alta densità di popolazione. Tuttavia, non bisogna sottovalutare il rischio di complicanze per gli anziani infetti. Anche se la probabilità di contrarre l’infezione potrebbe essere ridotta, l’influenza aviaria rimane un virus pericoloso che può causare gravi complicanze respiratorie e sistemiche, specialmente in presenza di condizioni preesistenti.
In conclusione, sebbene ci siano indicazioni che le persone anziane possano possedere una migliore immunità contro l’influenza aviaria, è fondamentale continuare a monitorare la situazione epidemiologica e adottare misure preventive adeguate per proteggere la salute pubblica.