Influenza: perché ci fa sentire deboli? Potrebbe essere colpa dei neuroni in gola

Date:

Share post:

Quando abbiamo preso l’influenza il nostro corpo celo fa sapere, in quanto ci sentiamo stanchi, deboli e altri sintomi. Molto spesso perdiamo l’appetito e anche il nostro umore sembra cambiare. Di per se l’infezione non causa questi sintomi, ma quello che ci fa sentire cosi è il nostro cervello. Ora un nuovo studio potrebbe aver capito il perché questo avvenga.

Studiando i topi con l’influenza, hanno trovato un gruppo di cellule nervose nella parte posteriore della gola che rileva la presenza di un virus e invia segnali al cervello, innescando sintomi che rispondono all’infezione. Lo studio è stato il primo ad attribuire questa risposta a una specifica popolazione di cellule nervose.

 

Influenza, il sentirsi deboli potrebbe essere dovuto ad alcuni neuroni in gola

Gli scienziati sanno che sentirsi malandati durante una malattia è in parte il risultato di sostanze chimiche prodotte dai tessuti infetti. Molti di questi composti sono noti per innescare comportamenti di malattia. Tuttavia spesso non è chiaro come queste sostanze chimiche comunichino con il cervello. Il nuovo studio si è concentrato sull’influenza che infetta le vie aeree del nostro corpo. Precedenti ricerche avevano suggerito che un tipo di prostaglandina prodotta in risposta a un’infezione virale chiamata PGE2 potesse viaggiare attraverso il sangue per interagire con le cellule del cervello.

Tuttavia quando i ricercatori hanno infettato i topi che erano stati geneticamente modificati per non avere recettori per la PGE2 nel sistema nervoso centrale, gli animali si comportavano ancora male, evitando di mangiare e bere e di muoversi meno del normale. Ciò suggeriva che la PGE2 fosse invece rilevata dal sistema nervoso periferico, che consiste dei neuroni al di fuori del cervello e del midollo spinale. Alla fine, si sono concentrati su un gruppo di neuroni nella parte posteriore della gola che collega le vie aeree superiori al cervello. I topi privi di recettori in queste cellule non si sono comportati male quando hanno avuto l’influenza.

Il team ha avuto lo stesso risultato nei topi normali, tagliando il nervo o somministrando agli animali ibuprofene. I risultati indicano un sistema di rilevamento specifico per le infezioni respiratorie. Questo sistema potrebbe avere diversi vantaggi. Le prostaglandine sono fragili e potrebbero non arrivare fino al cervello attraverso il sangue, quindi avere i neuroni che le percepiscono dove vengono prodotte potrebbe essere più affidabile. Fornisce anche al cervello importanti informazioni su dove si trova l’infezione, forse impostando una risposta specifica del sito, come la tosse.

 

Disabilitare questi neuroni può portare alla sopravvivenza

La scoperta di questo percorso periferico ridefinisce la nostra comprensione di come l’infezione da virus dell’influenza colpisce il sistema nervoso per causare un comportamento malato. È interessante notare che il blocco del percorso PGE2 è stato meno efficace nell’eliminare il comportamento di malattia durante le fasi successive dell’infezione. Questo forse suggerisce che un percorso diverso fa ammalare i topi una volta che la malattia è progredita dalle vie aeree superiori ai polmoni. Inoltre il team ha scoperto che disattivare i neuroni che rilevano la PGE2 aumentava le possibilità di sopravvivenza dei topi. Questo concorda con altri studi che dimostrano che il blocco della sintesi di PGE2 migliora la sopravvivenza nei topi con influenza, ma solleva la questione del perché un tale percorso si sia evoluto in primo luogo.

Non è chiaro se le cellule nervose che rilevano le prostaglandine della gola stiano trasmettendo informazioni su batteri e virus diversi dall’influenza. Sarà davvero importante esplorare altri tipi di infezione. I ricercatori hanno in programma di fare proprio questo, oltre a cercare i neuroni che rilevano le infezioni in altre parti del corpo come l’intestino.

Foto di Ralph da Pixabay

Annalisa Tellini
Annalisa Tellini
Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

Related articles

Nuove terapie personalizzate per la sindrome delle gambe senza riposo

La sindrome delle gambe senza riposo (RLS), una condizione neurologica caratterizzata da un irresistibile bisogno di muovere le...

Apple: arriva la promo ufficiale del Black Friday

Anche quest'anno Apple ha deciso di lanciare una promozione speciale in occasione del Black Friday! Per ben 4...

Ketamina a basso dosaggio: un trattamento salvavita per la depressione resistente

Negli ultimi anni, la ricerca clinica è rivolta all'attenzione sulla ketamina, un farmaco noto soprattutto come anestetico, per...

Perché si chiama Black Friday? Origini e significato

Il termine Black Friday ha avuto origini molto diverse rispetto all’attuale associazione con lo shopping. Ecco una panoramica...