L’inquinamento atmosferico è sempre più diffuso a causa della grande quantità di aerosol, residui di carburante e altri elementi nocivi che quotidianamente rilasciamo nell’ambiente. In precedenza, avevamo già determinato gli effetti negativi che questo può avere sul nostro corpo. Ma ora un recente studio ha anche collegato l’esposizione all’inquinamento a un aumento della gravità della malattia mentale.
La ricerca che ha portato a una tale scoperta è stata recentemente pubblicata sul British Journal of Psychiatry. Questa spiega che solo piccole variazioni nell’inquinamento ambientale sembrano avere un effetto notevole sulla gravità delle malattie mentali registrate nello studio.
Per realizzare il loro studio, gli scienziati hanno lavorato con un campione di 13.000 persone a Londra, in Inghilterra. Hanno fatto una prima revisione trasversale analizzando i livelli di inquinamento ambientale e le cure e i ricoveri ospedalieri per gravi malattie mentali.
Specificamente, i livelli biossido di azoto (NO2)che sono stati analizzati hanno dimostrato di essere il più influente tra i fattori. Quando i livelli di microgrammi per metro cubo superavano le 15 unità, le persone avevano un rischio maggiore del 32% di aver bisogno di cure. Allo stesso modo, la possibilità di richiedere il ricovero in ospedale è aumentata dell’11%.
Sette anni dopo, è stata eseguita una seconda analisi trasversale. Ancora una volta, i risultati riflettevano la relazione tra l’aumento dell’inquinamento e l’aumento della gravità delle malattie mentali.
Come se non bastasse, il legame tra inquinamento e malattia mentale è solo l’ultima aggiunta alla lista dei suoi effetti negativi. Ad esempio, studi precedenti hanno rivelato che l’inquinamento atmosferico potrebbe alterare lo sviluppo della struttura cerebrale dei bambini e aumentare i livelli di criminalità.
Allo stesso modo, sono state stabilite anche correlazioni tra l’esposizione all’inquinamento e l’aumento della resistenza agli antibiotici, nonché il deterioramento della salute delle ossa. Oltre a quanto sopra, sembra anche essere correlato alla graduale riduzione delle dimensioni del pene che si sta verificando generazionalmente.
I ricercatori chiariscono che il loro studio, per le sue caratteristiche, non offre realmente la prova di una relazione causale tra inquinamento e gravità della malattia mentale. Tuttavia, ritengono che rifletta almeno un collegamento “biologicamente plausibile” a cui dovremmo prestare attenzione nel prossimo futuro.
Dopotutto, proprio come piccoli aumenti dell’inquinamento atmosferico possono danneggiare la nostra salute, anche piccole diminuzioni possono giovare alla nostra salute. Qualcosa che, secondo i suoi calcoli, potrebbe far risparmiare decine di milioni di sterline all’anno al Servizio Sanitario Nazionale (NHS).
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