L’intelligenza artificiale ha predetto il futuro e ha avuto ragione più del 99% delle volte, secondo un nuovo studio. Per fortuna, non ha predetto un’apocalisse o una rivoluzione robotica. Invece, i ricercatori del Max Planck Institute hanno chiesto a un software artificialmente intelligente di prevedere il progresso dell’intelligenza artificiale.
I ricercatori hanno utilizzato informazioni sull’intelligenza artificiale tratte da articoli accademici risalenti al 1994: nell’esperimento sono stati analizzati 143.000 articoli. All’IA è stato poi chiesto di fare previsioni su come si è sviluppata l’intelligenza artificiale nel corso degli anni, basandosi su studi scientifici a riguardo.
Cosa ha scoperto l’IA
Il software è stato corretto quasi al 100% riguardo alle sue previsioni, spingendo gli scienziati a volergli porre più domande sul futuro. Secondo Mario Krenn, che ha condotto le indagini insieme ad esperti di tutto il mondo, l’IA “mostra un grande potenziale che può essere liberato“.
Piuttosto che chiedere all’intelligenza artificiale di prevedere la fine del mondo, i ricercatori sperano di porre domande sulla scienza che potrebbero informare studi futuri. L’intelligenza artificiale è “uno strumento in grado di suggerire nuove direzioni e spunti di ricerca personalizzati, traendo conclusioni dalla letteratura scientifica. Può accelerare significativamente il progresso della scienza“, si legge nello studio.
“Un campo che potrebbe trarre vantaggio da un tale approccio è la stessa ricerca sull’intelligenza artificiale“. La speranza è che l’intelligenza artificiale possa aiutare gli scienziati con la ricerca in futuro. “In definitiva, previsioni migliori e nuove direzioni di indagine saranno una componente cruciale di strumenti di suggerimento di indagine più avanzati“.