Negli ultimi anni uno degli aspetti più interessanti che unisce i campi della scienza e della tecnologia è lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, abbreviata con IA, ormai ritrovabile in quasi tutti i dispositivi elettronici. Se questo senza dubbio porta degli aspetti positivi, per esempio miglioramenti in ambito sanitario, bisogna anche considerare alcuni lati negativi, come un uso eccessivo di essa, o anche il fatto che si pensa sempre più a usare robot al posto delle persone nelle industrie.
In merito all’uso dell’intelligenza artificiale, recentemente il CEO di Google, Sundar Pichai, si è espresso in modo molto chiaro e netto. Scopriamo cosa ha detto.
L’intelligenza artificiale per Pichai
Il CEO di Google ha espresso la sua opinione in merito in un recente editoriale pubblicato sul Financial Times, dove ha forzato il pensiero che l’intelligenza artificiale deve essere regolamentata, rispettando gli standard globali di utilizzo. “Spetta anche a noi accertarci che la tecnologia venga sfruttata per il bene collettivo e che sia disponibile per tutti. Serve uno sviluppo di un quadro normativo ragionevole che adotti un approccio proporzionato in grado di bilanciare i potenziali danni, soprattutto nelle aree ad alto rischio, e le opportunità sociali delle nuove tecnologie.”
Un buon inizio di questo punto sono senza dubbio le norme Europee già adottate, come il GDPR. Questi quadri normativi dovrebbero tener conto di criteri come sicurezza, chiarezza, equità e responsabilità. In merito a ciò, Pichai ha affermato che: “per alcuni usi dell’IA, come possono essere i dispositivi medici regolamentati, inclusi i cardiofrequenzimetri assistiti dall’IA, i framework esistenti rappresentano dei buoni punti di partenza. Mentre per i settori più recenti come i veicoli a guida autonoma, i governi dovranno stabilire nuove regole appropriate che tengano conto di tutti i costi e i benefici rilevanti.“