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La tolleranza al lattosio si diffuse molto velocemente in Europa

La capacità degli esseri umani di digerire il latte da adulti ha modificato per secoli le nostre abitudini alimentari. Ma quando e come questa capacità, comunemente nota come “tolleranza al lattosio“, si sia affermata è ancora oggetto di dibattito. Studiando il materiale genetico delle ossa di persone morte durante una battaglia durante l’età del bronzo, intorno al 1.200 a.C., un team di scienziati tra cui Krishna Veeramah della Stony Brook University, suggerisce che la tolleranza al lattosio si diffuse in tutta l’Europa centrale in poche migliaia di anni; una trasformazione estremamente rapida rispetto alla maggior parte dei cambiamenti evolutivi osservati negli esseri umani.

 

La tolleranza al lattosio si diffuse in tutta Europa nel giro di pochi millenni

Nonostante l’importanza del consumo di latte in Europa e nel Nord America, circa due terzi della popolazione mondiale è intollerante al lattosio. In realtà, nessun mammifero digerisce il latte da adulto, motivo per cui, non andrebbe somministrato latte a cani o gatti adulti. Tuttavia, un sottogruppo di esseri umani possiede una mutazione genetica che consente all’enzima lattasi di digerire il lattosio presente nel latte per tutta la vita. E molte di queste persone provengono dall’Europa centrale o settentrionale.

La battaglia da cui gli studi sono partiti, infatti, si svolse sulle rive del Tollense, un fiume nell’attuale Germania, ed è la più significativa verificatasi in Europa durante l’età del bronzo. Vi presero parte circa 4.000 guerrieri, quasi un quarto dei quali morì durante i combattimenti. Nonostante avessero più di tremila anni, i ricercatori sono stati in grado di sequenziare il DNA da alcuni dei frammenti ossei recuperati dal sito. Veeramah, professore associato presso il Dipartimento di Ecologia ed Evoluzione presso il College of Arts and Sciences, ha condotto parte della ricerca che ha coinvolto l’analisi dell’ascendenza genetica complessiva della popolazione del campo di battaglia rispetto ad altre popolazioni moderne e antiche, per poi confrontare la frequenza dell’allele lattasi persistente in altre popolazioni, in particolare europee medievali.

 

Il cambiamento a livello genetico è stato incredibilmente rapido, spiegano gli scienziati

Il team di ricerca, guidato da Joachim Burger e colleghi dell’Università Johannes Gutenberg di Mainz (JGU), ha scoperto che, nonostante la battaglia sia avvenuta più di 4.000 anni dopo l’introduzione dell’agricoltura in Europa, che in parte avrebbe giustificato il consumo di latticini derivati dal latte di capre e pecore addomesticate, solo un guerriero su otto presentava una variante genetica che gli consentiva di scomporre il lattosio. “Quando abbiamo esaminato altri dati genetici europei del periodo altomedievale, abbiamo scoperto che oltre il 60% delle persone aveva la capacità di bere latte da adulti“, ha detto Veeramah. “Questo è in realtà un tasso di cambiamento incredibilmente rapido per il gene che controlla la digestione del latte“.

Burger, autore principale dello studio, ha aggiunto che non esiste ancora una risposta definitiva al perchè siamo in grado di digerire il latte dopo l’infanzia e, soprattutto, in che modo questo ci ha fornito un così grande vantaggio evolutivo. “Essendo il latte una bevanda molto energetica e relativamente incontaminata, la sua somministrazione potrebbe aver fornito maggiori possibilità di sopravvivenza durante le carenze alimentari o in mancanza di scorte d’acqua potabile“, ha spiegato Burger.

Nello Giuliano

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