Per garantire una corretta interoperabiiltà delle funzioni applicative iPhone – Apple Watch, Uber si è assicurata di utilizzare, dietro presa visione e conferma della stessa Apple, una tecnologia in grado di visualizzare e registrare tutto ciò che viene proiettato sul display iPhone degli utenti anche ad applicazione in background.
L’autorizzazione, così come esplicitato in apertura, è stata concessa direttamente dagli sviluppatori in-house di Cupertino anche se Uber ha apertamente dichiarato di non utilizzare più tale sistema di tracking ai danni dei propri utenti ormai da anni. Ad ogni modo, secondo quanto riferito dalle fonti, pare che tale opzione sia rimasta inspiegabilmente parte integrante del codice operativo dell’applicativo iOS.
La notizia secondo cui Uber adotti ancora tale metodica di tracciamento giunge per mano della Sudo Security Group che per prima ha ravvisato la presenza della funzionalità. nell’applicazione Uber per ecosistemi iOS. Si tratta chiaramente di un potenziale sopruso e di una chiara ed evidente minaccia a carico dei diritti alla sicurezza ed alla privacy di tutti gli utenti.
Secondo i ricercatori Apple la funzione verrà presto rimossa in quanto l’unica utilità che ne trae è quella relativa alla visualizzazione di una serie di pixel e punti che non forniscono dettagli precisi sulle abitudini di utilizzo dell’utente. La preoccupazione resta tuttavia concreta ed apre la strada a potenziali violazioni ai danni dei dati sensibili e quindi non soltanto alle password ma anche agli estremi di conti correnti bancari ed account social che così facendo garantirebbero l’accesso ad una miniera di informazioni.
Il comportamento senz’altro insolito corrisposto da Uber consiste nel fatto che, al momento, è l’unica piattaforma di terze parti ad ottenere il consenso Apple per questo genere di autorizzazioni su iPhone. Esistono senz’altro applicazioni esterne che si fanno carico di procedere alla richiesta di autorizzazioni speciali come quelle per l’accesso ad Apple Pay o alla fotocamera, ma questo è l’unico caso in cui è proprio Apple a riservarsi l’utilizzo completo dei dati prelevati. Il tutto, ovviamente, allo scopo di salvaguardare la sicurezza e la riservatezza dei dati utente nel pieno rispetto della decennale filosofia Apple e del costante miglioramento dell’esperienza utente mobile.
Di fatto, come ormai ben sappiamo, la mancata concessione del lasciapassare Apple provoca il ban completo dello sviluppatore dall’App Store iOS per iPhone ed iPad nel segmento mobile così come in quello Desktop delle soluzioni macOS.
In tal caso, il diritto è stato utilizzato da Uber per far fronte alla possibilità di fornire un servizio di accesso alternativo alla mappe su Apple Watch Series One in fase di prova. Lo abbiamo visto nel corso dell’evento datato Marzo 2015 e da allora, secondo quanto riferito da Uber, l’autorizzazione sarebbe scaduta e mai più utilizzata. Di fatto, esaminando le tempistiche, pare che il tutto coincida con quanto affermato in via ufficiale da Apple.
E voi avete ancora dubbi in proposito o riponete tutta la vostra fiducia al cospetto di una società che ha sempre cercato di preservare la sua integrità e quella dei propri utenti? Esprimete pure la vostra opinione riportando un commento personale sulla faccenda.