Jupiter è la denominazione di un nuovo tipo di dispositivo che, a detta di molti, potrebbe sollevare non poche questioni morali legate principalmente all’abuso di sostanze ad assuefazione nociva. Ma di che si tratta precisamente? Uno smartphone per fumatori…
Jupiter, lo smartphone per fumatori: «Ma che te sei fumato?»
Ammetto che io stesso sono rimasto colpito mentre apprendevo della notizia secondo cui è stato creato Jupiter, un nuovo “smartphone per fumatori“. Non si finisce mai di apprendere questo è certo.
Jupiter. Questo il nome voluto per questo nuovo prodotto che potrebbe nuocere gravemente alla vostra salute. Stiamo parlando di un’implementazione digitale della classica sigaretta elettronica meno nociva rispetto alle classiche soluzioni di tabacco delle bionde e dei cubani ma che suscita nonostante ciò non poche polemiche in merito alla sua diffusione.
Il progetto voluto da Vaporcade punta alla realizzazione di un progetto che vede l’affiancamento costante di uno degli strumenti più utilizzati quotidianamente al mondo con un altro, il cui uso dovrebbe essere quanto più limitato possibile, un vaporizzatore elettronico da fumo. Agganciabile alla scocca del device e perfettamente in simbiosi con le attuali soluzioni elettroniche da fumo.
Lo smartphone per fumatori è decisamente unico nel suo genere e vede la partecipazione del padre della sigaretta elettronica Herbert A. Gilbert che per primo ne brevettò l’utilizzo nel lontano 1965 unitamente ad uno dei creatori della piattaforma XBox, Seamus Blackley. E sono proprio loro a spiegare le intenzioni che si celano dietro una simile scelta implementativa.
Secondo i due illustri personaggi lo scopo principale di una simile adozione consta nel fatto di voler portare al minimo il rischio causato dalla dipendenza nociva da sostanze tossiche e dannose per la salute introducendo la tecnologia come strumento di controllo di tali attività nella vita quotidiana, dal caffè sino all’uso dei sistemi di vaporizzazione elettronica. Vediamo di chiarire meglio questo concetto.
Il funzionamento dello smartphone per fumatori consiste, in un futuro non molto lontano, nello sfruttare i 5.8ml di serbatoio correlato al dispositivo per atomizzare il contenuto di medicine, tè, caffè e quant’altro sotto forma di liquido semplicemente adoperando una sorta di (e passatemi il termine di paragone) narghilè digitale.
Dalle poche notizie emerse in merito sappiamo solo che il sistema prevede un serbatoio separato ancorabile al bordo superiore dello schermo su due versioni di detti device. Il primo con 3G abilitato al prezzo di $299 ed il secondo con 4G LTE a $499 entrambi gestiti da Android Kitkat sotto applicazione proprietaria. Senz’altro un sistema che stuzzica la nostra curiosità non credete?
Per il momento il progetto è in una fase transitoria in cui si attende la richiesta di approvazione che, nonostante la flessibilità legislativa americana, tarda ad arrivare. Staremo a vedere se e quando tale sistema vedrà la luce. Le intenzioni sono buone ma i risvolti potrebbero non esserlo. Nel frattempo fateci sapere cosa hanno destato in voi tali rivelazioni. Lasciaci un commento.
Fonte: Vaporcade