Jurassic Park oggi: il co-fondatore di Neuralink sostiene che è possibile

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Max Hodak, co-fondatore di Neuralink, è convinto che sia possibile riportare in vita i dinosauri per creare un Jurassic Park nella vita reale. Nel 1993, Steven Spielberg ha portato al cinema l’opera di Michael Ceichton e, da allora, l’idea di un parco dei dinosauri ha conquistato l’immaginazione di molti bambini e anche adulti. Uno di loro è Max Hodak, co-fondatore della società di neurotecnologie Neuralink.

Il partner in affari di Elon Musk crede che sia possibile riportare in vita i dinosauri e creare un Jurassic Park nella vita reale. “Potremmo costruire Jurassic Park se lo volessimo“, ha scritto su Twitter. “Non sarebbero dinosauri geneticamente autentici, ma …“, con quei puntini sospensivi che lasciano intendere poco di quel che può affollare la sua mente.

Perché il parco possa diventare realtà, ci vorrà del tempo. Forse 15 anni di creazione, ipotizzano alcuni, e opere di ingegneria per ottenere nuove specie super esotiche.

Sebbene sembri una buona idea, la verità è che è improbabile che riportare in vita specie esotiche abbia un effetto positivo, poiché l’ estinzione è uno strumento essenziale per lo sviluppo della biodiversità. Per diversi anni, gli ambientalisti hanno espresso preoccupazione per la resurrezione di specie estinte perché gli ecosistemi in cui queste specie vivevano, per un motivo o per un altro, si sono evoluti e sviluppati senza di essi. Resuscitare le specie – e, soprattutto, creare nuove forme di biodiversità – sarebbe funzionalmente la stessa cosa che introdurre una nuova specie invasiva in un ecosistema non attrezzato per sostenerla.

Fondamentalmente, un Jurassic Park nella vita reale è allettante, ma l’idea rischia di essere estremamente controproducente.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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