Secondo la psicoterapeuta Susan Zinn, della Susan Zinn Therapy di Santa Monica, la nostra capacità di essere felici dipenderebbe al 40% dalla nostra predisposizione genetica. La felicità dunque potrebbe avere forti basi nel nostro DNA.
La felicità nel DNA, e se non c’è?
Ma questo significa che se non è già nel nostro DNA, siamo destinati, senza via di scampo, ad una vita da infelici? Secondo Zinn per fortuna non è così. La psicoterapeuta ritiene infatti che “è completamente possibile ricablare il nostro cervello per la felicità”, poiché il restante 60% della felicità dipende dallo stile di vita e da altri fattori ambientali.
C’è dunque speranza anche per chi ha un DNA meno incline a lasciarsi andare a sprazzi di gioia. Anche se la positività non è innata, possiamo comunque lavorare per aumentare i sentimenti di felicità e benessere, indipendentemente dal nostro DNA un po’ triste.
Ecco cosa influenza la nostra capacità di essere felici
Secondo Zinn, la felicità è tipicamente determinata da tre componenti principali, ed intervenendo su di essi, si può aumentare il nostro grado di felicità. Questi tre importanti fattori sono la soddisfazione per la nostra vita, il coinvolgimento nelle attività quotidiane e l’avere uno scopo nella vita.
La soddisfazione per la nostra vita è generalmente collegata ad emozioni positive basate su esperienze passate, presenti e future proiettate. Ad esempio, se hai subito un trauma in passato, potresti pensare che il tuo futuro non sarà soddisfacente perché già ti aspetti gli scenari peggiori.
Un altro aspetto importante è il nostro tipo e grado di coinvolgimento nelle nostre azioni quotidiane; in tutti quei compiti che giornalmente dobbiamo portare a termine e che quindi rappresentano una grossa fetta della nostra vita. È importante sentirsi coinvolti e apprezzare le piccole quotidianità.
Ultimo aspetto che contribuisce ad una vita felice, e forse il più complicato, è avere uno scopo, dare un senso alla nostra vita. Ovvero provare quella sensazione che ciò che facciamo nella vita sia importante.
Anche senza il giusto DNA, possiamo essere felici
Secondo recenti ricerche, esiste la possibilità di ereditare molti tratti che ci rendono felici, come l’autostima e l’ottimismo. Ci potrebbero dunque essere persone che sono più predisposte ad essere felici, rispetto ad altre.
Alcuni studi hanno dimostrato infatti che alcune particolari forme genetiche e alcune varianti di sequenze genomiche del nostro DNA, possono essere associate ad una maggiore soddisfazione nella vita o ad un maggiore benessere dell’individuo.
Ma a dispetto del DNA, in questo caso, secondo Zinn si può fare molto per migliorare la propria condizione di felicità. Il suo consiglio ad esempio è quello di evitare di cercare di essere perfetti. Il perfezionismo infatti è concentrato sul solo obiettivo finale di vittoria o successo e non ci fa godere il viaggio verso la meta.
È anche molto utile essere ben disposti e gentili verso il prossimo. Aiutare e fare volontariato può fare molto bene anche a noi stessi. È importante anche ridere e affrontare anche le situazioni più difficili con umorismo. Inoltre anche l‘alimentazione e l’esercizio fisico possono aiutarci a trovare la nostra felicità. Così come potrebbero essere di aiuto la meditazione ed il contatto con la natura.
Dunque, anche se la ricerca potrebbe farci intendere che la felicità sia in parte ereditaria, non dobbiamo perdere le speranze. La felicità può essere costruita con la giusta mentalità ed un po’ di pratica. Anche se non hai i geni giusti, potresti comunque vivere una vita molto felice.