News

La nostra memoria può essere divisa in due: una per il passato, una per il futuro

Per la prima volta, uno studio condotto su ratti ha gettato nuova luce sul complesso funzionamento della nostra memoria, dimostrando che il nostro cervello è in realtà dotato di due diverse sezioni destinate a svolgere ruoli distinti in questo processo fondamentale. Questa rilevante scoperta è il risultato di una recente ricerca condotta da un team di scienziati presso la Cornell University.

L’ippocampo, una regione chiave del cervello associata alla memoria, svolge un ruolo cruciale, ma finora non era chiaro in che modo supportasse questa funzione vitale. I ricercatori hanno utilizzato tecniche avanzate di optogenetica per separare il ruolo dell’ippocampo in due funzioni di memoria ben distinte. La prima funzione riguarda la capacità di memorizzare associazioni tra tempo, luogo e ciò che è stato fatto, mentre la seconda consente di utilizzare queste memorie passate per prevedere e pianificare azioni future.

Il codice neuronale che controlla la creazione di associazioni si occupa di ricordare dettagli come il fatto che le mele vengono vendute in fondo alla strada al supermercato. Dall’altra parte, il secondo tipo di codice neuronale è predittivo e consente di utilizzare in modo flessibile la memoria per pianificare nuovi comportamenti in tempo reale. Questo è simile a quando, se segui sempre lo stesso percorso per raggiungere il supermercato, ma la strada viene chiusa, utilizzi una “mappa interna” memorizzata nella tua mente per prevedere un nuovo percorso.

Le implicazioni di questa scoperta sono enormi, in quanto potrebbero aprire la strada a nuovi trattamenti per i problemi di memoria e di apprendimento associati a malattie neurodegenerative come la demenza e l’Alzheimer. La comprensione dettagliata del funzionamento dell’ippocampo nelle diverse funzioni di memoria è un passo importante verso lo sviluppo di terapie mirate.

La ricerca è stata condotta utilizzando elettrodi per monitorare l’attività di molti neuroni simultaneamente nel cervello di topi, consentendo un’osservazione dettagliata del processo. Inoltre, l’optogenetica è stata utilizzata per controllare l’attività dei neuroni con grande precisione. Questo coinvolgeva l’iniezione di un virus nel cervello dei topi, che infettava i neuroni, permettendo loro di esprimere una proteina artificiale in grado di attivare o silenziare i neuroni quando veniva emessa luce all’interno del cervello.

Un esperimento chiave ha dimostrato che, mentre i topi erano in grado di apprendere un percorso con una ricompensa alla fine, la memoria non si “aggiustava” se venivano indotti a commettere errori. Tuttavia, dopo il sonno, i topi erano in grado di ricordare i punti di partenza e arrivo, ma non il percorso da seguire per raggiungere la ricompensa. Questo ha suggerito che il cervello ripete sequenze di attività neuronale durante il sonno, contribuendo alla consolidazione della memoria.

L’articolo scientifico contenente questi risultati è stato pubblicato il 20 ottobre su Science.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Recent Posts

Il Triangolo delle Bermuda dello Spazio: Misteriosa Anomalia Spaziale

Sospesa sopra la Terra, a circa 300 miglia sopra il Brasile, c'è una zona enigmatica dello spazio che i satelliti…

6 Aprile 2025

iPad Pro M5 arriverà quest’anno: ecco quando

Lo scorso anno, Apple ha presentato la generazione di iPad Pro che tutti aspettavano da molto tempo. Con un display…

5 Aprile 2025

Proteine e cervello: come uno squilibrio può influenzare il comportamento neurotipico

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto luce su un possibile legame tra squilibri proteici e comportamenti associati ai…

5 Aprile 2025

Plastica che si dissolve in mare: la nuova rivoluzione ecologica

La lotta contro l’inquinamento da plastica ha compiuto un passo avanti grazie a un team di ricercatori giapponesi che ha…

5 Aprile 2025

Gravidanza e long COVID: uno scudo naturale per le future mamme?

Un recente studio ha evidenziato un dato sorprendente: le donne incinte sembrerebbero essere meno esposte al rischio di sviluppare il…

5 Aprile 2025

La pillola anticoncezionale maschile è sempre più realtà

Per evitare di rimanere in dolce attesa, di metodi non pericolosi ce ne sono ormai molti, ma la maggior parte…

5 Aprile 2025

Read More