In alcuni luoghi in cui la tubercolosi è dilagante e la sanità è carente, come nell’India rurale, le tecnologie che utilizzano l’intelligenza artificiale per eseguire la scansione dei raggi X del polmone potrebbero essere di grande aiuto per eliminare questa pericolosa malattia.
Le malattie del polmone, tra cui la tubercolosi, identificate da un app su smartphone
Grazie a questa tecnologia infatti, in meno di un minuto, una semplice app su un telefono o un computer può eseguire la scansione di una radiografia alla ricerca di segni di tubercolosi, Covid-19 e altre 27 condizioni patologiche a carico del polmone.
La tubercolosi è la malattia infettiva più mortale al mondo, con quasi 1,4 milioni di vittime solo lo scorso anno. L’app, chiamata qXR, è uno dei tanti strumenti basati sull’intelligenza artificiale emersi negli ultimi anni per lo screening e la diagnosi di questa malattia.
Questi strumenti permetterebbero di segnalare precocemente la malattia e ridurre il costo di test di laboratorio non necessari. Utilizzati su larga scala, possono anche individuare gruppi di malattie emergenti, come nel caso della Covid-19.
Madhukar Pai, direttore del McGill International TB Center di Montreal, ritiene che l’intelligenza artificiale non possa sostituire i medici, ma la combinazione tra intelligenza artificiale ed esperienza clinica potrebbe essere la soluzione.
La necessità di trovare una soluzione in aree particolari come l’India rurale
In India, dove si verifica circa un quarto dei casi di tubercolosi nel mondo, è urgentemente necessaria un’app in grado di segnalare la malattia in località remote. In queste isolate zone rurali, messe a dura prova da malaria, anemia falciforme e tubercolosi, la situazione è resa ancora più complicata dalla povertà, dalla dipendenza dai guaritori spirituali e dall’alcolismo, anche tra i bambini.
La dottoressa Ashita Singh, capo del reparto di medicina presso l’ospedale di Nandurbar, afferma che “la tubercolosi tende a essere trascurata e la diagnosi è spesso ritardata. Quando le persone arrivano in questi centri medici, spesso sono ormai molto malate e non sono mai state nemmeno visitate da nessun’altra parte”.
Ma in alcuni pazienti, le radiografie mostrano chiari segni della malattia che però sono troppo sottili per essere rilevati da un non esperto. La dotoressa Singh ritiene che sia proprio in questo “gruppo di pazienti che la tecnologia AI può essere di grande beneficio“.
Ad aggravare la situazione inoltre vi è stata la pandemia di coronavirus, che con il suo blocco forzato, ha tagliato completamente fuori alcuni piccoli centri ospedalieri e le zone più isolate, tagliandole fuori dalla comunicazione con le città più vicine e quindi anche dalla possibilità di consultare radiologi esperti. Inoltre, la pandemia, ha ulteriormente ritardato e complicato le diagnosi di tubercolosi, poiché entrambe le malattie colpiscono i polmoni.
qXR sembra essere la migliore delle applicazioni per la diagnosi della tubercolosi
In tutte queste situazioni, oltre che nelle normali diagnosi degli ospedali rurali, applicazioni come qXR, realizzata dalla società indiana Qure.ai e sovvenzionata dal governo indiano. consentirebbero all’utente di eseguire la scansione di una radiografia con il cellulare o con un computer. Se l’AI trova prove di tubercolosi nella radiografia scansionata dall’app, assegna al paziente un punteggio di rischio. I medici possono quindi eseguire test di conferma sui pazienti con punteggi più alti.
qXR è tra le più promettenti app basate su AI per il rilevamento della tubercolosi. Alcuni studi, condotti dalla Stop TB Partnership, hanno confrontato diverse applicazioni di intelligenza artificiale, mostrando che tutte le app basate sull’intelligenza artificiale hanno superato medici esperti nella lettura delle radiografie e tra tutte queste qXR sembrava aver dato i risultati migliori. L’app identifica infatti la tubercolosi con una precisione del 95%, secondo l’amministratore delegato di Qure.ai, Prashant Warier.
Gli esperti erano ottimisti sin dall’inizio sul fatto che le app basate sull’intelligenza artificiale potessero avere un enorme impatto sul controllo della tubercolosi, specialmente in paesi come l’India dove spesso mancano risorse mediche adeguate.
La dottoressa Singh ritiene che “se questa tecnologia dovesse essere resa disponibile a tutti i centri radiologici dell’India rurale, potremmo sconfiggere la tubercolosi“.
Foto di Darko Stojanovic da Pixabay