La prima bandiera ad esser stata piantata sulla luna risale al 1969, quando Neil Armstrong mise piede per primo sul suolo lunare e trascorse due ore e mezza al di fuori della navicella, esplorando quello che, fino ad allora, era territorio oscuro all’intera umanità.
Secondo alcuni recenti studi, dopo 48 anni la famosa bandiera americana sta letteralmente cadendo a pezzi.
Attraverso le riprese del Lunar Reconnaissance Orbiter, un orbiter destinato allo studio della Luna lanciato nel 2009, viene mostrato come almeno cinque delle sei bandiere americane siano ancora in piedi, ma i cui colori sono stati stinti dai decenni di luce solare accecante.
Alcuni scienziati impegnati nel caso temono che le bandiere si possano trovare in condizioni anche peggiori, è probabile che alcune di esse siano ridotte a brandelli.
Il motivo per cui le bandiere sulla luna si stanno disintegrando sono i raggi ultravioletti, che sulla luna non vengono filtrati da nessuna atmosfera, tenendo in considerazione il fatto che le stesse bandiere che furono piantate sul suolo lunare vennero prodotte, da un’azienda americana, in rayon (una fibra trasparente che si ottiene dalla cellulosa) la quale si deteriora proprio in base all’esposizione al sole.
Quelle celebri bandiere che accompagnarono le varie spedizioni degli astronauti americani sulla luna furono comprate dalla NASA alla Annin Flagmakers per soli 5 dollari e 50 cents (che corrispondono ad oggi a circa 30 dollari).
Quindi se si considera che il suolo lunare riceve raggi ultravioletti non filtrati nemmeno in parte da una atmosfera e che ciascun emisfero è esposto per circa due settimane ai potenti raggi solari (ricordiamoci che un giorno lunare dura quasi 28 giorni terrestri) viene fuori che ciascun lato della Luna rimane esposto per 14 giorni al sole con temperature superiori ai 100 gradi centigradi, e nei restanti 14 giorni domina il buio più profondo con temperature glaciali, circa -150 gradi). Ora capiamo bene, quindi, il perchè del deterioramento delle bandiere piantate.
In merito alla questione è intervenuto anche Paul Spudis, un esperto ricercatore lunare che analizza gli evidenti dati rilasciati dall’orbiter:
“L’alternanza di 14 giorni di sole e temperature di 100 gradi centigradi, con 14 giorni di notte e temperature di -150 °C deve aver già di per sé alterato le caratteristiche del tessuto delle bandiere. A ciò si aggiungono i raggi ultravioletti, che fanno sbiadire i colori. È abbastanza probabile che oggi le bandiere americane portate sulla Luna dalle Missioni Apollo siano biancastre e in fase di disgregazione”.
E’ ormai praticamente confermata la tesi per cui, quei veri e propri simboli della conquista lunare da parte degli americani abbiano perso la propria identità, andando a sbiadire quasi tutti i loro colori e iniziando sgretolarsi.
La conferma assoluta relativamente alla completa distruzione delle bandiere, la avremo solo quando arriverà sulla luna ALINA, una macchina che atterrerà ad una distanza di poco più 2/3km dall’Apollo17, nata dalla collaboration tra Audi e SpaceX di Elon Musk. Con ALINA saremo in grado di fare un sopralluogo per vedere cosa resta del modulo lunare, degli strumenti di bordo, del rover e ovviamente della bandiera!