In base ai risultati di un recente studio, è stato rilevato che l’Uzbekistan è il paese con il più alto numero di decessi causati da squilibri nell’alimentazione in tutto il mondo. La ricerca, condotta su scala globale, ha portato alla luce che nel paese si registrano 892 decessi ogni 100.000 persone ogni anno a causa di diete povere. Al contrario, pare che il paese con il regime alimentare più salutare sia Israele, che fa registrare solo 89 decessi ogni 100.000 persone all’anno.
In Europa la situazione non è migliore
Lo studio, pubblicato sulla rivista Lancet, ha rilevato che ogni anno circa 11 milioni di persone muoiono per ragioni legate alla loro dieta. Sorprendentemente, ha scoperto che il nostro regime alimentare incide sulla nostra salute in maniera molto più netta rispetto a fattori quali ad esempio il fumo, essendo la causa di 1/5 delle morti in tutto il mondo.
Altrettanto sorprendente è quanto è emerso dai dati registrati nel Regno Unito, che non sembra essere esattamente un modello da seguire in materia di dieta. Lo studio stima che il 14% dei decessi nel Regno Unito siano infatti legati all’alimentazione, con 127 decessi ogni 100.000 persone all’anno: pare infatti che il problema più grande della dieta britannica sia la carenza di cereali integrali, frutta, verdura e frutta secca, attestandosi su valori molto inferiori a quelli degli altri paesi europei.
La comunità scientifica sottolinea l’importanza dello studio
“Riteniamo che la dieta sia uno dei principali parametri per valutare lo stato di salute delle persone di tutto il mondo; si tratta di un fattore estremamente importante ed altrettanto determinante sull’aspettativa di vita“, ha detto il professor Christopher Murray, direttore presso l’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington.
Il professor Murray ha aggiunto che lo studio ha dimostrato che sarebbe il caso di iniziare a sensibilizzare maggiormente verso un’alimentazione a base di cibi come frutta e frutta secca, piuttosto che continuare a stigmatizzare cibi quali carne rossa e zucchero; questioni sicuramente importanti, ma che rischiano di far passare in secondo piano informazioni di vitale importanza per la salute pubblica.